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Le città di Bergamo e Torino unite nella memoria delle vittime del Coronavirus grazie al Sermig. All’Arsenale della Pace oggi i sindaci delle due città, Giorgio Gori e Chiara Appendino, si sono impegnati per la Giornata del Perdono a ricucire le ferite lasciate dalla pandemia. Lo hanno fatto grazie a una targa in ricordo delle vittime del Covid.
Gori e la tragedia Covid: “Trovate energie inaspettate”
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“È un momento emozionante per me. La targa donata al Sermig è la copia di una lapide che abbiamo posato al cimitero di Bergamo e che leggemmo quando è venuto il presidente Mattarella. È una preghiera che tocca il cuore della vicenda drammatica della mia città. Ma che dice anche cose positive e che dà speranza“. Così il sindaco orobico Giorgio Gori al Sermig di Torino, riferendosi alla targa in ricordo delle vittime Covid.
Gori ha quindi espresso le sue speranze per il prosieguo nel contrasto alla pandemia. “È una situazione drammatica, ma con aspetti positivi e questo non è un paradosso. Abbiamo trovato delle energie inaspettate. Sono fiducioso, credo che sia la fine del tunnel, con un’organizzazione dei vaccini finalmente adeguata. Ritengo che questo permetta un ritorno alla normalità, ma senza affrettare i tempi“, ha aggiunto.
Bergamo e la Coppa Italia: “Occasione speciale per l’Atalanta”
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Non mancano i riferimenti a un momento molto atteso dalla città di Bergamo. Si tratta della finale di Coppa Italia tra Juventus e Atalanta, in programma per mercoledì sera a Reggio Emilia. Gori ha deciso di soffermarsi sull’argomento, parlando anche dei 4300 spettatori che potranno assistere alla partita dagli spalti. “È la prima partita con un po’ di pubblico – ha ricordato –. Io non ho ancora deciso se andare. Sono molto atalantino, di parte, ma per noi è proprio un’occasione speciale e vorremmo uscire dallo stadio con la coppa in mano“.
“La Juventus ne ha vinte tante, e questa può anche permettersi di perderla“, ha quindi affermato Gori. Che, oltre al tema della finale di Coppa Italia, ha ricordato i recenti traguardi raggiunti dall’Atalanta: “A parte l’Inter, siamo l’unica squadra certa di tornare in Champions League. Per noi, squadra di provincia, è una favola“.