Riesplode la saga attorno all’eredità dell’Avvocato Gianni Agnelli, che – esattamente 74 anni fa – diventava presidente della Juventus. Come rivelato dal Corriere della Sera, infatti, a oltre dieci anni di distanza dalla battaglia persa per l’eredità del padre, morto il 24 gennaio 2003, i legali di Margherita Agnelli hanno consegnato il 15 luglio al Tribunale di Torino una memoria sulla società Dicembre del figlio John Philip Jacob Elkann, nato dal primo matrimonio con lo scrittore Alain Elkann.
Dicembre, verifiche sugli atti depositati
L’obiettivo sarebbe quello di verificare la correttezza e la trasparenza della Dicembre, in quanto i documenti non sarebbero conformi alla normativa di settore, sostengono i legali. I dubbi riguardano principalmente una serie di atti della cassaforte di famiglia, depositati al Registro delle imprese con quasi vent’anni di ritardo. Pur essendo nata nel 1984, la società figura nel registro pubblico (obbligatorio dal 1996) soltanto dal 2012.
A disporlo era stato un giudice, il quale aveva ottenuto il deposito dell’atto costitutivo e di altri documenti. E poi ancora nel 2013, cui sono seguiti pochi aggiornamenti. Lo scorso 30 giugno, ad esempio, sono stati depositati gli atti del 2004 che definiscono l’assetto attuale. Anche in questo caso su disposizione di un giudice, a cui si era rivolta la figlia dell’Avvocato.
L’organigramma della ‘cassaforte’ degli Agnelli
Stando a quanto riportato dal Corriere, oggi a controllare la Dicembre è John Elkann, ex presidente della Fiat, con il 60%. Il restante 40% è diviso equamente fra i fratelli Lapo e Ginevra Elkann, tutti figli di Margherita. Ma la Dicembre è più della ‘semplice’ cassaforte della famiglia Agnelli. Nel suo portafoglio c’è infatti Exor, che a sua volta gestisce partecipazioni in Stellantis, Ferrari e Juventus.
L’ingresso di John Elkann nella holding risale al 1996, insieme alla madre Margherita. Nel 1999, però, l’Avvocato stabilisce che alla sua morte (2003) tutti i poteri passeranno al nipote. La vera svolta arriva nel 2004. Ad aprile Margherita Agnelli vende per 105 milioni il 33% alla madre Marella, al secolo Marella Caracciolo di Castagneto, vedova di Gianni Agnelli. Il mese successivo la nonna (morta nel 2019) rivende tutto ai nipoti e l’assetto si cristallizza.
I dubbi di Margherita sulla cessione delle quote
All’atto di rinuncia dell’eredità del padre, Margherita Agnelli ottiene diversi beni mobili e immobili per un valore stimato di 1,16 miliardi. Tre anni più tardi, nel 2007, Margherita chiede al Tribunale l’annullamento dell’intesa, siglata in Svizzera, e un resoconto dettagliato dei possedimenti. La madre di John, Lapo e Ginevra ritiene infatti di essere stata all’oscuro dell’esatto valore del patrimonio dell’Avvocato.
I giudici, nei vari gradi di giudizio, respingono però le pretese della donna. Che ora è tornata ‘alla carica’. E ha già incassato una piccola vittoria: il deposito, a fine giugno, degli atti storici del 2004 sull’organigramma della società Dicembre. Di cui, ora, chiede che venga accertata la regolarità. E la saga continua.