L’algoritmo che mostra i post nella timeline degli utenti di Twitter “preferisce” i contenuti di destra rispetto a quelli di sinistra. È quanto emerge da una ricerca interna del social network sull’inclinazione politica dell’algoritmo, che tende ad amplificare la diffusione di alcuni contenuti rispetto ad altri. Soprattutto nei periodi di campagna elettorale.
Twitter, lo studio su milioni di post
A renderlo noto è stato Twitter stesso sul suo blog. A seguito di questa scoperta, la società ha dichiarato di voler coinvolgere dei ricercatori esterni per migliorare i sistemi che gestiscono l’organizzazione automatica dei contenuti.
Per realizzare lo studio, un team di esperti ha analizzato milioni di post pubblicati in un periodo di quattro mesi e mezzo nella primavera-estate dello scorso anno. “Abbiamo analizzato milioni di tweet dal 1° aprile al 15 agosto 2020, da account gestiti da funzionari eletti in sette Paesi”, si legge sul blog. Vale a dire: Canada, Francia, Germania, Giappone, Spagna, Regno Unito e Usa.
Lo sbilanciamento verso destra
E ancora: “Gli analisti hanno usato questi dati per verificare quali tweet siano stati amplificati sul flusso di notizie, quando viene selezionato il feed tramite algoritmo rispetto a quello cronologico”. Dalla ricerca (qui il documento completo) è emerso che, soprattutto nei periodi pre-elettorali, i contenuti politici finiscono con l’avere una predominanza sugli altri.
Fra questi, però, nell’85% dei casi l’algoritmo tende a mostrare più frequentemente quelli di destra. “In sei Paesi su sette (tutti tranne la Germania, ndr) i tweet pubblicati da account della destra politica hanno ricevuto un’amplificazione algoritmica maggiore rispetto alla sinistra, se studiati come gruppo”.
Sconosciuti i motivi del trend
La piattaforma social, comunque, non conosce né l’origine né i motivi di questa tendenza. “L’amplificazione algoritmica non è problematica in sé: tutti gli algoritmi finiscono con l’amplificare i contenuti a cui sono applicati – spiega ancora Twitter –. Diventa problematica se sorge un trattamento preferenziale in funzione di come l’algoritmo è costruito, rispetto alle interazioni che le persone hanno con esso”.