Sequestro sale LAN, Caputo (OIES): “Denunciamo da anni, colmare subito il buco normativo”

Il terremoto che ha scosso il mondo degli eSports in Italia è esploso venerdì scorso con il sequestro di alcune sale LAN sul nostro territorio. E’ emerso un buco normativo enorme, con l’assenza di leggi che regolarizzano tutto ciò che sta nascendo intorno al mondo del gaming e dei videogiochi. Un tema che solo ora sale alla ribalta a livello nazionale, ma che da anni viene denunciato dagli addetti ai lavori. L’Osservatorio Italiano eSports, nato a inizio 2020 proprio per regolamentare il settore e aiutare brand, aziende e team a esplorare questo mondo, da tempo sottolinea la mancanza di una giurisprudenza solida che inquadri gli eSports. “Sapevamo tutti che prima o poi sarebbe successo, ma è accaduto nel peggior modo che si potesse immaginare”, l’attacco di Luigi Caputo, co-fondatore dell’OIES insieme ad Enrico Gelfi.

Caputo, all’improvviso si scopre una mancanza di leggi e regole nel settore degli eSports, come mai ci è voluto così tanto tempo?

Le immagini dei pc e delle attrezzature gaming sottoposte a sequestro nelle sale LAN catapultano l’Italia in un imbarazzante ritardo storico rispetto al resto del mondo. Per due anni l’Osservatorio Italiano eSports, insieme ai suoi partner legali, ha denunciato la pericolosa carenza di norme per un settore che stava prendendo il volo, ma i nostri appelli sono rimasti inascoltati dai legislatori e dal mondo della politica. Ed eccoci arrivati a questa surreale situazione. 

Sale LAN Caputo

Quali conseguenze può avere per il settore la chiusura della Sale LAN?

Sicuramente il settore degli eSports e del gaming in Italia sconterà un ritardo ancora più grande rispetto al resto del mondo. Il danno purtroppo c’è, ma bisogna partire da un’analisi dei fatti per poter risolvere la situazione. Da un lato ci sono mancanze da parte delle istituzioni competenti (anche sportive) che negli ultimi due anni sono rimaste a guardare un mercato in rapida ascesa, senza preoccuparsi di adeguare le norme a una definizione dedicata degli eSports. Dall’altra parte gli operatori delle sale LAN hanno reputato non congrue alla loro attività regole che ad ogni modo dovevano essere applicate. Sono sicuro però che questa vicenda possa essere presa dal lato positivo: è servita per accendere un faro. Ora sicuramente la definizione di norme ad hoc per gli eSports sarà più rapida.

Ma cosa bisogna fare adesso? Quali interventi concreti per regolamentare il settore?

Il problema è grande ed è chiaro che non si risolverà nel breve tempo. Le istituzioni e la politica devono agire immediatamente, non c’è più tempo da perdere, sono già stati buttati via parecchi anni e il risultato si è visto. Servono leggi, regole contrattuali, codici di disciplina, inquadramenti normativi per i professionisti degli eSports, i gestori delle sale LAN, i player, i team, le aziende che investono nel settore. In Italia parliamo ormai di un business da centinaia di milioni di euro e che coinvolge milioni di appassionati e giocatori, non si può più stare a guardare.

Logo OIES

Sale LAN a parte, come Osservatorio Italiano eSports cosa proponete?

Ci faremo promotori di un’azione aggregante di tutti gli attori coinvolti. Questo è il vero momento di fare fronte comune. Non tramite proclami, ma nel concreto. Per supportare le eventuali iniziative delle istituzioni competenti che auspichiamo vengano avviate, nei prossimi giorni organizzeremo tavoli ed eventi, per far emergere le istanze da risolvere. Con i membri OIES, ma non solo, porteremo le risposte che negli ultimi giorni, o probabilmente negli ultimi anni, sono mancate. Un primo passo è già stato fatto con il Manifesto Legale degli eSports, ora supporteremo ancora di più la definizione di regole comuni per il settore. Su questo siamo in prima linea.

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