Bridgerton? Èlite? Pretty Little Liars? No, grazie! Le avvisaglie che qualcosa stesse per cambiare le avevamo già avute nelle scorse settimane. Ora, che il trend sia inesorabilmente in discesa è ufficiale: nel primo trimestre del 2022 Netflix ha perso 200.000 abbonati. Un vero e proprio unicum per il colosso dell’intrattenimento in streaming che, per la prima volta in dieci anni, ha registrato il segno “-” alla voce abbonamenti.
Netflix perde abbonati e il titolo crolla in Borsa
Si tratta di un dato che sorprende gli analisti e delude quelle che erano le attese di crescita all’inizio del nuovo anno. Ma non basta perché sono sotto le stime del mercato anche i ricavi, cresciuti solo del 10% a 7,87 miliardi di dollari, mentre l’utile è calato a 1,6 miliardi dagli 1,71 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. Inevitabilmente, le conseguenze del calo di abbonamenti si sono registrate anche in Borsa. A Wall Street, negli scambi after hours, il titolo è letteralmente crollato: le azioni del colosso dello streaming globale sono arrivate a perdere addirittura il 22,5%.
Netflix ha attribuito il calo alla crescente concorrenza e alla condivisione degli account con persone al di fuori dai propri nuclei famigliari. “Il gran numero di famiglie che condividono account, combinato con la concorrenza, sta creando venti contrari alla crescita dei ricavi. La grande spinta del Covid allo streaming ha recentemente oscurato il quadro”, ha affermato l’azienda.
La guerra in Ucraina e gli abbonamenti persi
Senza dubbio, a incidere in maniera importante sul calo di abbonamenti registrati è stata anche la decisione, assunta a inizio marzo, di sospendere il servizio in Russia dopo l’invasione dell’Ucraina e la conseguente guerra. Solo questa presa di posizione, infatti, ha provocato la perdita di 700.000 abbonati.
Ma a preoccupare ulteriormente gli analisti e a mettere ancora più in pericolo il titolo in Borsa ci sono le cupe previsioni che provengono proprio dal colosso dello streaming e dell’intrattenimento. Nonostante il ritorno di serie amatissime dal pubblico internazionale come “Stranger Things“, “Ozark” e il debutto del film “The Grey Man“, con Chris Evans e Ryan Gosling, per il trimestre primaverile da Scotts Valley stimano la perdita di altri 2 milioni di abbonati.
Streaming ed effetto lockdown
Un altro fattore che, sicuramente, ha inciso in maniera pesante sul calo dei numeri e degli abbonamenti è quello che si potrebbe definire come “fine dell’effetto lockdown“. Con l’allentarsi delle misure di restrizione per il contrasto al Covid-19, infatti, sembra che molti utenti abbiano preferito tornare ai “vecchi” (ma sempre tanto amati) sistemi di fruizione. Quelli tradizionali (cinema), pre-pandemici, in poche parole. Nell’analizzare questi dati allarmanti per la società fondata da Reed Hastings non va dimenticato che il vero boom Netflix lo ha registrato proprio nella primavera del 2020, quando milioni di persone erano confinate in casa a causa del lockdown.