Nel corso dell’ultimo anno, i colossi della tecnologia hanno rimandato più volte il ritorno in ufficio in pianta stabile dei propri dipendenti. L’imprevedibilità dell’emergenza Covid, caratterizzata da fluttuazioni nei numeri dei ricoveri e dalla circolazione di nuove varianti, ha reso molto difficile rispettare una precisa roadmap. Le aziende, inoltre, hanno iniziato a introdurre criteri sempre più rigorosi per il ritorno in ufficio. Microsoft, per esempio, ha previsto che solo i dipendenti vaccinati potranno lavorare in presenza. Di recente Meta, la compagnia madre di Facebook, ha fatto un passo in più, sottolineando che dal 28 marzo il ritorno alle vecchie abitudini sarà possibile solo per chi dimostrerà di aver ricevuto la dose booster del vaccino anti-Covid.
Parlando con The Verge, la portavoce di Meta Tracy Clayton ha confermato la scelta dell’azienda. Inizialmente il colosso aveva previsto il ritorno in pianta stabile dei dipendenti a partire dalla fine di gennaio, ma le circostanze lo hanno costretto a rimandare tutto al 28 marzo. Non tutti i dipendenti dovranno tornare in ufficio in quella data. Chi lo desidera potrà posticipare il proprio ritorno dai tre ai cinque mesi. Inoltre, esiste anche la possibilità di chiedere di lavorare da remoto a tempo pieno. Clayton ha spiegato che i dipendenti dovranno decidere cosa fare entro il 14 marzo.
La scelta di Meta si inserisce in un contesto i cui i casi di Covid-19 sono in continua crescita negli Stati Uniti. Di fronte a questa situazione, molte organizzazioni sono state costrette a rivedere i propri piani, per esempio evitando di partecipare direttamente al Consumer Electronics Show (CES). Anche altri eventi hanno subito delle modifiche. Mentre i Grammy Awards sono stati rinviati, il Sundance Film Festival è diventato un appuntamento esclusivamente digitale.
Per quanto riguarda gli altri colossi della tecnologia, le loro azioni non si discostano troppo da quelle di Meta. Apple ha rinviato il ritorno in ufficio a un futuro non meglio precisato (viste le circostanze, la compagnia ha preferito evitare di menzionare una data precisa). Google aveva previsto di far tornare i dipendenti il 10 gennaio, ma i numeri di dicembre l’hanno spinta a cambiare idea. Dal canto suo, Microsoft aveva già rinunciato da mesi all’idea di fissare una data per la riapertura degli uffici. Amazon, infine, aveva annunciato a ottobre di voler lasciare i singoli team liberi di decidere quando tornare a lavorare in presenza.
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