Proprio come Twitter, anche Meta si sta preparando a un licenziamento di massa. Ben 11mila dipendenti saranno lasciati a casa da oggi, mercoledì 9 novembre, in poi, come reso noto da un comunicato dell’azienda. Il Ceo Mark Zuckerberg si è assunto tutta la responsabilità, ammettendo di essere stato troppo ottimista nei confronti della crescita del colosso. I presenti al meeting in cui è stata comunicata la decisione l’hanno descritto come piuttosto demoralizzato per quanto avvenuto.
Meta ha sbagliato a puntare tutto sul Metaverso?
Come riportato dal Wall Street Journal, Lori Goler, la responsabile delle risorse umane di Meta, ha dichiarato che le persone licenziate riceveranno quattro mesi di stipendio come buonuscita. La situazione attuale dell’azienda fondata da Zuckerberg non è delle più rosee, soprattutto perché gli ultimi due rapporti trimestrali non sono stati positivi e il valore delle azioni ne ha risentito. La scelta di puntare tutto sul metaverso non ha ancora dato i risultati sperati: per ora le spese in ricerca e sviluppo necessarie per sfruttare appieno la nuova tecnologia non hanno portato a un ritorno economico soddisfacente, segno che forse i tempi non sono ancora maturi per un progetto così ambizioso.
La crisi dei colossi della tecnologia
Il licenziamento di massa dei dipendenti di Meta è solo l’ultimo segnale della crisi affrontata dai colossi della tecnologia negli ultimi mesi del 2022. Anche Twitter è in perdita ed Elon Musk, il nuovo proprietario, sta facendo i salti mortali per capire come far quadrare i conti, anche se non sempre con dei risultati in linea con le aspettative. La sua decisione di introdurre, in futuro, la spunta blu a pagamento è stata accolta da proteste tanto accese quanto ingegnose. Molti account verificati, per esempio, hanno iniziato a usare il nome di Elon Musk e la sua immagine profilo, creando confusione e dimostrando in modo inequivocabile l’importanza di un sistema di verifica dell’identità rigoroso e gratuito.