L’uso della stampa 3D come parte dei test aerodinamici sui veicoli sportivi da corsa, all’interno della galleria del vento, non è una novità. Ciò che è nuovo, tuttavia, è l’uso che KTM Factory Racing ha scelto di farne, al fine di proteggere i piloti da eventuali problemi fisici causati dai test aerodinamici.
La tradizionale azienda austriaca, infatti, ha scelto di sfruttare le potenzialità della tecnologia additiva SLS, la sinterizzazione laser selettiva, per creare i dummies, una serie di manichini in poliammide PA12 dalla perfetta fisionomia antropomorfa, che mette sulle moto, durante i test, sotto getti d’aria che superano i 200 km/h, salvaguardando l’incolumità fisica dei suoi piloti.
Infatti, il reparto Factory Racing del costruttore di motori di Mattighofen ha scelto di essere sostenibile non solo nei confronti dell’ambiente, ma anche e prima di tutto nei confronti delle persone che vi dedicano tempo e lavoro, in un settore estremamente competitivo come quello delle corse.
Il valore umano prima di tutto
Quando, da decenni, si costruiscono moto ambiziose in grado di rivoluzionare un intero segmento di mercato, le prestazioni sono un mantra ineludibile. KTM Factory Racing, però, sa che le prestazioni non si misurano solo in velocità e potenza, ma anche in quell’ineffabile “fattore umano” che si è in grado di stimolare e valorizzare attraverso i veicoli prodotti. Infatti, quando si costruiscono veicoli che devono le loro prestazioni all’abilità e alla sicurezza di chi li guida, è chiaro che la persona è al centro di ogni progetto.
Per KTM Factory Racing, questo vale sia per i clienti, gli utenti finali delle moto, sia per gli sviluppatori dell’azienda che si occupano della creazione dei prototipi di componenti e veicoli: coloro, cioè, che sono tra i primi responsabili delle prestazioni su strada e su pista, grazie a studi approfonditi e test impegnativi come la galleria del vento.
In quest’ottica, KTM Factory Racing ha deciso di puntare su un approccio sostenibile e non solo semplicemente realizzabile: un metodo di progettazione e realizzazione in grado di dare risultati che non si esauriscono rapidamente, ma durano nel tempo e danno benefici che rispettano l’ambiente, le persone e la qualità del loro tempo di lavoro.
In questa visione a lungo termine, la stampa 3D si è rivelata fondamentale anche per la creazione di manichini in grado di rendere perfettamente la fisicità umana, mettendo al riparo i piloti da stress e rischi fisici durante la fase di test aerodinamici delle moto.
Tutto è iniziato in Germania
L’opportunità di questo salto di qualità nel modello operativo di KTM Factory Racing è arrivata in Germania, dove la galleria del vento era stata utilizzata per testare automobili e componenti spaziali, ma non aveva mai ospitato motociclette.
“Inizialmente ci è stato detto che non era possibile effettuare i test con un pilota in sella perché era troppo pericoloso“, racconta Daniel Marshall, Team Leader Aerodynamics di KTM Motorsports. “Per ottenere l’autorizzazione abbiamo dovuto eseguire un test di omologazione speciale e installare attrezzature specifiche per proteggere il pilota e garantire la sua sicurezza. L’utilizzo di manichini ci avrebbe permesso di risolvere il problema, proteggendo i nostri piloti da ogni possibile rischio fisico“, conclude l’ingegnere britannico. Certamente si tratta di un investimento significativo ma necessario, dal punto di vista umano, per salvaguardare in modo importante la sicurezza dei piloti.
La sicurezza al primo posto, grazie alla fabbricazione additiva che non si stanca
Per KTM Factory Racing, nella galleria del vento, la stampa 3D si è rivelata cruciale in diversi momenti. Spiega Marshall: “Da un lato, la tecnologia SLS è particolarmente conveniente per i mock-up di alcune parti delle moto, in particolare i dettagli dei componenti, perché consente di semplificare la geometria. Il 70% delle parti testate nella galleria del vento è costituito da parti strumentate o prototipali, e l’uso della stampa 3D consente di ridurre i costi su questo fronte. D’altra parte, i manichini realizzati con la manifattura additiva hanno permesso non solo di salvaguardare in modo importante la sicurezza fisica, ma anche di evitare i tipici errori che si verificano quando i piloti umani si stancano e non si concentrano più come quando sono montati in sella“.
Specifica l’ingegnere britannico: “Quando il pilota è fresco e pieno di energia, possiamo capire alcuni dettagli e particolari relativi alle modifiche apportate nei test. Quando il pilota è stanco, non riesce più a concentrarsi sui dettagli e fornisce un feedback meno affidabile su elementi che, nei testi di aerodinamica, sono invece informazioni rilevanti, in termini non tanto di prestazioni quanto di sicurezza e comfort. Un esempio per tutti: le vibrazioni della testa“.
Un nuovo approccio additivo e umanamente sostenibile, anche nelle corse
Nella galleria del vento si verificano condizioni e reazioni strettamente fisiche, mentre tutte le sollecitazioni determinate dalla guida nel traffico o in pista, soprattutto nelle corse, rimangono all’esterno. Per certi versi, quindi, è inutile sfruttare la resistenza “viva” di un corpo per testare elementi in cui non emerge l’apporto più primariamente umano. Anche per questo KTM Factory Racing ha deciso che vale la pena preservare le competenze per quando saranno necessarie, dimostrando una responsabilità e un’attenzione dedicata a chi lavora per l’azienda.
La divisione guidata da Marshall ha così verificato come la manifattura additiva sveli, per le due ruote, vantaggi che sono allo stesso tempo competitivi e sostenibili. Con la tecnologia SLS, infatti, i pezzi da testare in galleria vengono stampati direttamente, in modo più economico e veloce, e le energie umane vengono conservate per tutto quel lavoro estremamente prezioso che non potrà mai essere sostituito da una stampante.