KillNet è un collettivo di hacker noto dall’inizio del 2022. Il suo primo messaggio su Telegram risale al 23 gennaio e riguardava l’imminente completamento di una botnet, ossia una rete di computer infettati da malware che può essere controllata da remoto dal botmaster per commettere dei cybercrimini. La “gang” è composta da vari gruppi e in un primo momento sembrava interessata solo al profitto. Dopotutto, la sua botnet, composta da un numero di host infetti che oscilla tra i 500mila e i 700mila e abbastanza potente per mettere in difficoltà anche i portali protetti in modo più rigoroso, era nata per essere affittata ai clienti interessati, con cifre variabili dai 30 dollari (per picchi di traffico fino a 30 GPBS) a 3.000 dollari (1 TBPS). KilNet ha però cambiato i piani in corsa, decidendo di destinare la propria creazione all’attivismo pro-Russia.
I cyberattacchi di KillNet
Quando Anonymous si è schierata contro la Russia, KillNet è intervenuta, portando avanti un attacco contro il collettivo di hacker il 25 febbraio 2022.
Il giorno successivo, la cyber gang ha preso di mira il sito ufficiale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e ha colpito l’hub mediatico polacco “POLANDHUB”. Poco dopo, KillNet ha condotto vari altri cyberattacchi, prendendo di mira, tra gli altri, il sito ufficiale dell’esercito russo. Il collettivo si è servito soprattutto degli attacchi DDOS, che consistono nell’invio di una grande quantità di dati a un sito per renderlo irraggiungibile. Tra i suoi bersagli ci sono stati anche i profili social di alcuni VIP russi che hanno criticato le scelte del Cremlino.
Le azioni contro l’Italia
A maggio, KillNet ha attaccato vari portali istituzionali italiani, causando dei disservizi. In particolare, il collettivo ha preso di mira i siti del Consiglio Superiore della Magistratura, dell’Agenzia delle Dogane e dei ministeri di Esteri, Istruzione e Beni Culturali. Un precedente attacco aveva causato il down momentaneo dei siti del ministero della Difesa, del Senato, dell’Aci e della Polizia di Stato. KillNet ha preso di mira l’Italia a causa della sua posizione nei confronti della Russia e per la stessa ragione ha preso di mira altri nove Paesi: gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Germania, la Lituania, la Romania, l’Estonia, la Lettonia, la Polonia e l’Ucraina.
“Oggi dichiariamo ufficialmente la guerra informatica ai governi di 10 Paesi”, ha dichiarato il collettivo in un video diffuso su Telegram a metà maggio. “Per due mesi abbiamo ricercato stati che supportano i nazisti e la russofobia. È ora di distruggerli. I cittadini pacifici di questi Paesi non sono in pericolo, ma i governi saranno liquidati”.