Lo scorso 31 ottobre Epic Games ha annunciato che a metà novembre la versione del popolarissimo videogioco Fortnite realizzata per il mercato della Cina smetterà di funzionare. Dal 1° novembre, infatti, non è più possibile registrarsi o scaricare il videogioco. E dal 15 novembre la società disabiliterà completamente i server che ospitano il gioco nel territorio cinese.
Fortnite era stato pubblicato in Cina nel 2018 in collaborazione con la società cinese Tencent. A differenza della versione conosciuta nel resto del mondo, però, aveva un nome diverso (Fortress Night). In più conteneva alcune modifiche anche nel suo funzionamento. A causa delle restrizioni imposte dalla Cina sui videogiochi, infatti, diversi elementi erano censurati, come le rappresentazioni di scheletri. Inoltre erano vietate le “microtransazioni”, cioè gli acquisti all’interno del gioco.
Fortnite: l’obiettivo della Cina di contenere la dipendenza dei più giovani dai videogiochi
Epic Games non ha dato spiegazioni sulle ragioni della sua decisione. Tuttavia è probabile che siano legate alle nuove linee guida del governo cinese. Per chi ha meno di 18 anni è adesso vietato giocare ai videogiochi per più di tre ore alla settimana. Si può giocare ai videogiochi solo dalle 8 alle 9 di sera di venerdì, sabato e domenica, e nei giorni festivi. Da tempo la Cina, che è il secondo più grande mercato di videogiochi al mondo dopo gli Stati Uniti, sta cercando di contenere la dipendenza dei più giovani dai videogiochi, che considera un problema preoccupante.
Un portavoce di Epic Games ha sottoposto una traduzione del messaggio apparso in-game al sito americano Kotaku. Sottolineando che si è trattato finora di una “beta” in fase di “test” e non di un’uscita completa. “I server saranno chiusi”, dunque. Ma non per un prodotto fatto e finito, quanto per una prova che è stata fatta per qualche tempo (oltre tre anni) e poi terminata. Evidentemente per l’impossibilità di fare buoni affari sotto le normative vigenti in Cina.