Improvviso e poderoso rilancio di Elon Musk nella scalata a Twitter. Il ricchissimo imprenditore sudafricano aveva già rilevato un’importante fetta delle quote azionarie della compagnia, da cui si era però apparentemente allontanato nei giorni scorsi. Quindi l’offerta per acquistarla nella sua interezza.
Ad anticipare le intenzioni di Elon Musk è stata la ‘CNBC’, secondo cui il CEO di Tesla e fondatore di SpaceX, PayPal e The Boring Company ha fatto un’offerta “migliore e definitiva“ per acquistare il 100% di Twitter. Vorrebbe infatti sbloccarne lo “straordinario potenziale“. Cerchiamo di capire in che modo.
Elon Musk, perché Twitter? Il suo progetto di trasformazione della piattaforma
La scalata di Elon Musk era iniziata una decina di giorni fa, quando era divenuto azionista di maggioranza di Twitter rilevandone per 3 miliardi il 9,2% delle azioni. Sin da subito ha chiarito quale fosse lo scopo finale della sua operazione. A suo giudizio, infatti, la piattaforma avrebbe perso il proprio scopo originario di dare spazio ai liberi pensieri degli utenti in maniera democratica e mai filtrata. In seguito ha accettato di entrarne nel direttivo, salvo fare clamorosamente dietrofront il giorno stesso in cui era prevista la sua nomina.
Ora invece la sua offerta riguarda il 100% di Twitter, che Elon Musk vorrebbe ritirare dal listino di Borsa. Per questo motivo ha deciso di investire 54,20 dollari per ogni singola azione della compagnia. Un’operazione che in totale potrebbe venirgli a costare una cifra complessiva vicina ai 43 miliardi di dollari. Il tutto mentre, inevitabilmente, il titolo è cresciuto di qualcosa come l’11,45% nel pre-mercato di New York. E il tycoon è fermamente convinto della bontà della sua iniziativa. “La mia offerta è la migliore, e l’ultima che farò – ha affermato –. Se andasse a vuoto, dovrei riconsiderare la mia posizione di azionista“.
Elon Musk lo ha spiegato in un documento, nel quale ha anche espresso a chiare lettere lo scopo finale della sua operazione. “Twitter può essere la piattaforma per la libertà di parola in tutto il mondo – ha affermato –. Per questo ci ho investito, ritengo la libertà di parola sia un imperativo sociale per una democrazia funzionante. Mi sono però accorto che non sarà possibile nella forma che attualmente il social network ha. Serve una trasformazione in una società privata“.
Questa offerta di acquisto di tutto Twitter spiega anche la sua rinuncia a entrare nel board dell’azienda. L’ufficialità era arrivata l’11 aprile, e anche il CEO Parag Agrawal aveva preannunciato “importanti conseguenze” in arrivo dopo le decisioni di Elon Musk (che, da componente del board, non avrebbe potuto procedere all’acquisizione della compagnia). E ora tutto è molto più chiaro.