Clamoroso dietrofront di Elon Musk. Pur diventando azionista di maggioranza di Twitter, il ricchissimo imprenditore ha infatti deciso di rinunciare a ogni ruolo dirigenziale nell’azienda. E ora bisognerà capire se le iniziative che aveva già deciso di introdurre avranno un seguito o meno.
L’operazione commerciale di Elon Musk si era verificata circa una settimana fa. Il CEO di Tesla e fondatore di SpaceX, PayPal e The Boring Company aveva deciso di procedere perché dichiaratamente stanco delle dinamiche di Twitter e desideroso di cambiare la situazione dall’interno. Che cosa succederà, però, adesso?
Elon Musk: il tweet di Twitter e la sua rivoluzione interrotta
A ufficializzare il passo indietro di Elon Musk è stato Parag Agrawal, che di Twitter è il CEO. Lo ha fatto, quasi inevitabilmente, tramite un tweet. “La nomina di Elon come membro del board doveva diventare effettiva dal 9 aprile, ma la stessa mattina ha reso noto che non sarebbe entrato nel board. Credo sia la soluzione migliore – vi si legge –. Abbiamo sempre preso in considerazione, e continueremo a farlo, gli input dei nostri azionisti, a prescindere che siano nel board o meno. Elon è il nostro principale azionista e siamo pronti ad accogliere le sue sollecitazioni“.
Elon has decided not to join our board. I sent a brief note to the company, sharing with you all here. pic.twitter.com/lfrXACavvk
— Parag Agrawal (@paraga) April 11, 2022
Elon Musk possiede il 9,2% delle azioni di Twitter. Le ha pagate qualcosa come tre miliardi di dollari, e sin da subito ha chiarito quale fosse lo scopo finale della sua operazione. A suo giudizio, infatti, la piattaforma avrebbe perso il proprio scopo originario di dare spazio ai liberi pensieri degli utenti in maniera democratica e mai filtrata. Non a caso il social network negli anni è finito al centro di aspre critiche per aver dato spazio a minoranze estremiste, complottiste e negazioniste. Prendendo anche provvedimenti, apparsi però in certi casi tardivi.
Uno dei primi atti di Elon Musk da azionista di maggioranza era stato lanciare un sondaggio per chiedere all’utenza se approvasse una novità nel proprio piccolo storica. Si trattava della possibilità di modificare un post, soluzione da sempre non contemplata da Twitter. I fondatori hanno sempre spiegato che intervenire su un tweet già pubblicato sarebbe una contraddizione con la natura stessa di un social network pensato per dare sfogo ai propri pensieri in maniera libera e senza filtri. L’utenza, però, aveva dato ragione a Musk.
Tanto Elon Musk quanto Parag Agrawal avevano scritto nero su bianco che il sondaggio avrebbe avuto “importanti conseguenze“. E forse le stiamo vedendo ora, con il nuovo azionista di maggioranza che aveva contestato la “tenuta democratica“ della piattaforma e quest’ultima che resta convinta della propria missione. Uguale, probabilmente, nella sostanza ma non nella forma rispetto a colui che puntava a rivoluzionarla. Ma nemmeno entrerà nel direttivo.