Tra i simboli del progresso tecnologico degli anni duemila spiccano senza ombra di dubbio i droni, sempre più diffusi per i più disparati scopi. Tra essi, oltre a quello della videosorveglianza, impazza oggi l’utilizzo per riprese aeree di qualunque tipo. Rispetto agli inizi, in cui si limitava a ricerca e salvataggio, ora prevale però quello della spettacolarità dei filmati. Ma dagli Usa arriva un allarme: si sta infatti iniziando a esagerare.
Non bisogna infatti dimenticare che i droni nascono come strumento militare, e di fatto esistono principalmente per garantire la sicurezza della popolazione. Ebbene, proprio questa sarebbe paradossalmente messa a rischio dalla diffusione sempre più incontrollata di oggetti che giocattoli non sono, ma come essi vengono sempre più spesso trattati. Ecco dunque fino a che punto si estende l’entità del problema, che ha scomodato perfino la Casa Bianca.
Droni: perché gli Usa sono in allarme e cosa si farà ora
Joe Biden, tramite la sua amministrazione, ha infatti chiesto al Congresso che si valuti attentamente di estendere l’autorità del governo sia a livello federale che locale sul possesso e la circolazione dei droni. La cui diffusione per scopi certo non fondamentali si sta progressivamente tramutando in un fastidio e addirittura un allarme per la sicurezza.
La Federal Aviation Administration prevede infatti che oltre 2 milioni di droni saranno in circolazione negli Usa entro il 2024. Una vera e propria marea di aeromobili a pilotaggio remoto, che senza una corretta regolamentazione rischiano sempre più di restare coinvolti in incidenti tra loro, e addirittura di creare danni a edifici e oggetti o ferire cittadini. Qualche esempio: dal 2020 diverse partite di baseball della MLB hanno subito ritardi per la presenza di droni nelle vicinanze. Nel 2015 due di essi si sono schiantati non lontano dalla Casa Bianca. E nel gennaio 2019, addirittura il Newark Liberty International Airport dovette interrompere gli atterraggi per la presenza nell’area di tali apparecchi. La situazione, con tanto di dirottamento di aerei di linea, si protrasse per oltre un’ora.
Ciò che la Casa Bianca chiede al Congresso, quindi, è “una legislazione che colmi le lacune critiche nelle leggi e nelle politiche esistenti. Attualmente Governo e forze dell’ordine non hanno modo di proteggere il popolo americano e i nostri interessi vitali di sicurezza“. Per farlo, si mira a espandere le autorità di rilevamento dei droni per le forze dell’ordine statali e locali. Il Dipartimento di giustizia e della sicurezza interna istituirà inoltre un programma pilota della durata di sei anni aperto alle forze dell’ordine. Il suo scopo sarà quello di rilevare e nel caso limitare l’utilizzo di tali oggetti volanti.
La Casa Bianca afferma di voler anche collaborare con il Congresso per emanare uno statuto penale che stabilisca standard per gli usi legali e illegali dei droni. Nel corso degli anni, infatti, non sono mancati casi di cronaca, soprattutto nel campo del contrabbando. Ma con questi apparecchi (che, lo ribadiamo, sono nati con scopi militari e continuano a non essere giocattoli) sono anche stati pianificati tentativi di omicidio.