Gli ultimi in ordine di tempo sono stati Lukas Haraslin, centrocampista slovacco ex Sassuolo, e Jacub Jankto (anche lui con un passato in Italia, ad Ascoli, Udinese e Samp), che nell’amichevole del 21 gennaio scorso, disputata dal loro club, lo Slavia Praga, contro il Norimberga, hanno indossato una bodycam attaccata alla maglietta da gioco. Questo ha permesso di immortalare in un video tutti i loro movimenti, di fatto permettendo a chiunque di scendere in campo come veri e propri calciatori della squadra ceca. Questo non è stato il primo esperimento della storia, ma sembra che gli investimenti in questo senso si stiano intensificando, e chissà che non porteranno un domani a guardare le partite di calcio in maniera completamente diversa.
L’emozione del gol vissuto in prima persona
Lukas Haraslin ha condito la sua prestazione anche con un gol, e vuoi anche per questa specifica che, il video postato sui profili social dello Slavia Praga, abbia fatto in poco tempo il giro del mondo. Questo ha permesso a chiunque di vivere davvero in prima persona una partita di un calciatore professionista, immedesimandosi nel giocatore che corre, segna, cade, esulta, di fatto realizzando il sogno che tanti cullano sin da bambini. Ecco allora che anche nel calcio si potrebbe innestare questa nuova tecnologica, che ad esempio già esiste con la Formula 1 o la MotoGp.
I precedenti nella storia
Lo Slavia Praga infatti non è stato il primo club o sponsor ad avere quest’idea, in quanto già la Nike, in uno spot datato addirittura 2008, ripercorreva la storia di un ragazzo partito dalle giovanili dell’Arsenal fino a diventare un grande campione, tutto ripreso in prima persona. Quest’estate invece è stata la volta di Milan e Colonia, che durante un’amichevole hanno permesso agli spettatori di seguire in prima persone le prodezze dei campioni d’Italia contro la squadra tedesca, attraverso la tecnologia MindFly.
Una nuova frontiera dell’intrattenimento
Al di là delle implicazioni tecnologiche (lo Slavia Praga ha utilizzato una semplice GoPro), è evidente come questo tipo di fruizione potrebbe radicalmente cambiare il modo in cui siamo abituati a seguire una partita di calcio. Basti rendersi conto come sia mutato, soprattutto da parte dei più giovani, il modo di approcciarsi allo sport, filtrato soprattutto dai videogiochi e dalla spettacolarizzazione dello stesso. Pensiamo quindi che tipo di contenuto sarebbe potuto essere vivere nei panni di Lionel Messi la finale del Mondiale qatariota, un’emozione intensissima, che probabilmente in un prossimo futuro, potrà essere condivisa da tutti.