Mentre vari Paesi stanno allentando le restrizioni riguardanti l’emergenza Covid, la Cina sta andando nella direzione opposta. Nel Paese, a causa di un’improvvisa ondata di nuovi contagi, varie città sono state messe in lockdown. Tra queste ci sono Jilin, al confine con la Corea del Nord, Changchun e Shenzhen. La chiusura (parziale) di quest’ultima, vero e propria “capitale tecnologica della Cina”, rischia di avere un impatto notevole sulla famigerata crisi dei semiconduttori. È proprio a Shenzhen, infatti, che si trovano le sedi di alcuni colossi tech (tra cui Huawei e Tencent) e gli importantissimi stabilimenti dei produttori di componenti elettronici.
L’impatto dei lockdown in Cina
Com’era lecito aspettarsi, nelle ultime ore Foxconn e altri produttori hanno annunciato che sospenderanno momentaneamente le operazioni a Shenzhen. In seguito all’introduzione del lockdown parziale, le autorità locali hanno richiesto la chiusura di tutti i servizi non essenziali. Inoltre, è stato stabilito che tutti gli abitanti della città (circa 17 milioni) dovranno sottoporsi a un test per il Covid-19. Le autorità hanno adottato queste soluzioni dopo che domenica si sono verificate 60 nuove infezioni da coronavirus Sars-CoV-2.
Foxconn è il più grande produttore al mondo di componenti elettronici e rifornisce compagnie enormi come Apple e Samsung. I suoi stabilimenti, situati nei distretti di Longhua e Guanlan, resteranno chiusi fino a nuovo ordine. Al momento è difficile prevedere che impatto avrà questa situazione sulla crisi dei semiconduttori, soprattutto perché la durata del lockdown non è fissa.
Quando finirà la crisi dei semiconduttori?
La fine della crisi dei semiconduttori è tutt’altro che vicina. Secondo vari esperti la situazione non tornerà alla normalità prima del 2023. Tuttavia già nella seconda metà del 2022 dovrebbe iniziare a vedersi qualche piccolo miglioramento. A sostenerlo è Lisa Su, Ceo di AMD, che nelle scorse settimane ha rilasciato una breve dichiarazione a Yahoo Finanza. “Gli investimenti nel settore dei semiconduttori sono stati enormi, che si parli di lato wafer o di lao back-end. Mi aspetto che i prossimi mesi siano ancora difficili, ma già dalla seconda metà del 2022 potremmo iniziare a notare miglioramenti”.