La banda larga è in arrivo ovunque in Italia, grazie a un accordo firmato da Tim con Eutelsat. Il servizio sarà integralmente satellitare. A inquadrare l’iniziativa è Luigi Gubitosi, amministratore delegato di Tim, nel corso di un’intervento all’assemblea annuale dell’Anci.
“Abbiamo ordinato una serie di satelliti sull’Italia. Tra poco inizieremo con servizio che chiameremo ‘Tim dovunque’, dove arriveremo con la banda larga dappertutto“, ha spiegato il dirigente della principale azienda di telecomunicazioni sul suolo nazionale. Il nuovo servizio entro il 2022, secondo Gubitosi, coprirà l’intero suolo europeo. “Un servizio buono dall’Isola di Montecristo all’eremo, alla baita in alta montagna. Tim ha tutte le tecnologie esistenti al mondo per portare il collegamento, per un primo anno in via sperimentale e nel 2022 il servizio sarà completo su tutto il continente e potremo essere ovunque“, afferma infatti.
L’accordo tra Tim ed Eutelsat Communications per la capacità all’ingrosso sui satelliti Eutelsat Konnect e Konnect Vhts vale 150 milioni di euro e “consentirà alle famiglie italiane, anche a quelle che vivono nelle zone più isolate, di beneficiare di banda larga fissa ad altissima velocità via satellite da gennaio 2021“. Lo conferma una nota del gruppo francese dopo le anticipazioni dell’ad di Tim. In base all’accordo Tim avrà i diritti esclusivi per la distribuzione della banda larga satellitare in Italia su questi satelliti per tutta la durata del contratto.
Prima della banda larga, però, Tim sta lavorando sulla fibra, che ancora non raggiunge tutte le zone d’Italia. “In circa sei mesi abbiamo collegato altri 3.000 Comuni – spiega Gubitosi –. Abbiamo avuto presente il disagio delle aree bianche, con la creazione di due categorie di cittadini: una che poteva fare il lavoro e la scuola a distanza e l’altra che non ci riusciva“.
Ecco dunque le modalità tramite cui Tim intende limare questo gap tecnologico delle cosiddette “aree bianche” con il resto dell’Italia. “Due terzi delle aree bianche sono state già cablate e arriveremo al 75% per fine anno. La maggior parte dei cittadini che all’epoca aveva il problema oggi non ce l’ha. Entro fine anno ci sarà la prima Regione senza digital divide, la Puglia, dove arriveremo a circa il 99% dei cabinet fibrati“.
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