Il 31 gennaio, Cosmano Lombardo, Presidente di Associazione Italia Digitale e CEO di Search On Media Group, ha presentato le proposte dell’Associazione durante l’audizione presso la Commissione Finanze e Tesoro del Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sugli strumenti di incentivazione fiscale, con particolare riferimento ai crediti d’imposta:
“Le proposte dell’Associazione Italia Digitale e del settore digital-tech hanno come obiettivo aumentare i livelli occupazionali, potenziare l’attrattività del capitale umano internazionale e aumentare la competitività delle imprese […] tenendo in considerazione due peculiarità del settore digital-tech: 1) le qualifiche delle figure professionali sono in continua evoluzione e richiedono costante formazione e aggiornamento; 2) il mercato del lavoro in questo settore, più che in altri, è internazionale e richiede stimoli per aumentare la sua competitività.”
L’audizione di Lombardo, già ideatore del WMF – We Make Future, fiera internazionale sull’innovazione digitale, ha dunque presentato sette proposte – individuate anche grazie al diretto coinvolgimento delle community di WMF e Search On – per incentivare l’assunzione di lavoratori del settore digital tech nel mercato del lavoro, azione propulsiva e cruciale per la digitalizzazione dell’intero Paese:
- Sgravi fiscali per assunzioni di lavoratori del comparto digital-tech (senza requisito dottorato o laurea tecnico-scientifica)
- Semplificazione delle procedure per il Bonus Formazione 4.0 e l’ampliamento degli ambiti di applicazione
- Reintroduzione del credito d’imposta al 100% per investimenti in formazione STEM e digital
- Sgravi fiscali per lavoratori inseriti in azienda tramite apprendistato
- Sgravi fiscali per l’assunzione di italiani emigrati all’estero
- Sgravi fiscali per l’assunzione di professionisti stranieri
- Incentivi per le realtà innovative che lavorano nei piccoli centri
Come ricordato in corso di audizione, a oggi la principale sfida allo sviluppo del settore è il problema della competitività del mercato del lavoro italiano sul piano globale. Condizioni favorevoli all’assunzione e alla formazione del personale digital-tech permetterebbero al settore di creare nuova occupazione, attrarre capitale umano internazionale e aumentare la competitività internazionale di tutto il Sistema Paese. Nel question time dell’audizione, la domanda del senatore Carlo Cottarelli circa altre misure che potrebbero avvicinare alla risoluzione dei problemi del settore, ha consentito a Lombardo di sollevare la proposta chiave dell’Associazione: un CCNL per il settore digital-tech che aumenti la competitività sul mercato del lavoro a livello internazionale. Sullo stesso tema, l’Associazione evidenzia inoltre come necessità un taglio del cuneo fiscale per i lavoratori del settore, oltre a una specifica regolamentazione classificatoria per i professionisti, che parta dall’individuazione di Codici ATECO idonei.
Ulteriori approfondimenti sono poi stati richiesti anche dal senatore Croatti riguardo i dati della forza lavoro attualmente occupata nel settore: circa un milione di lavoratori, tra operatori delle digital agency, soci e dipendenti di startup, e-commerce e creator economy, per citarne alcuni. Queste categorie attualmente, ricorda Lombardo, mancano di una chiara identità normativa e fiscale.
L’audizione ha dato modo inoltre di evidenziare l’importanza di attrarre i digital nomads nel Paese, grazie alla domanda del Presidente di Commissione, senatore Garavaglia. Un tema condiviso e su cui l’Associazione si spende da sempre in iniziative e proposte di regolamentazione sul piano nazionale e regionale.
Cosmano Lombardo ha infine invitato la Commissione a prendere parte e ad approfondire i punti trattati ai panel di discussione che avranno luogo durante la prossima edizione del WMF – We Make Future – Festival e Fiera Internazionale sull’Innovazione, in programma dal 15 al 17 giugno 2023 presso la Fiera di Rimini. Un’ occasione utile di confronto con professionisti e realtà del settore digital-tech provenienti da tutto il mondo. Sempre al WMF, sarà rinnovato il confronto sulla regolamentazione della Creator Economy, anche con la collaborazione e partecipazione della digital media company Show Reel Media Group, sul CCNL del Digital-Tech con il sindacato nazionale UIL – Unione Italiana Lavoratori, e sulle professioni digitali.
L’impegno del WMF per il settore Digital-Tech
L’impegno del WMF per il settore Digital-Tech, assieme a quello dell’Associazione Italia Digitale e della Community di Search On Media Group, nasce con la nascita del progetto stesso, che sin da subito si pone l’obiettivo di diffondere la cultura digitale nel Paese, attraverso educazione e formazione. Negli anni, l’impegno si è arricchito grazie alla crescita delle Community coinvolte che hanno dato origine, attraverso il WMF e l’Associazione ad una serie di attività di dialogo e collaborazione con le Istituzioni.
Il 10 giugno 2021, Cosmano Lombardo, ha portato in sede parlamentare il tema della Creator Economy con un’audizione alla Camera in merito all’indagine conoscitiva sui “lavoratori che svolgono attività di creazione di contenuti digitali”. L’obiettivo era individuare una proposta normativa per disciplinare e tutelare i creatori di contenuti digitali: una nuova categoria professionale, sempre più importante per l’economia digitale. Questo confronto con le Istituzioni ha poi portato alla presentazione, da parte dell’On. Valentina Barzotti e l’On. Enza Bruno Bossio, della proposta di emendamento al DDL Concorrenza con il cd. Emendamento Content Creators, approvato dalla Commissione il 14 luglio scorso. Con l’approvazione definitiva al Senato del DDL Concorrenza, l’Emendamento ‘Content Creators’ è diventato legge.
Il dialogo istituzionale è poi proseguito in occasione del 18° Congresso Nazionale UIL – Unione Italiana del Lavoro, dove l’impegno del WMF, assieme ad Associazione Italia Digitale è stato presentato attraverso l’intervento di Cosmano Lombardo, che ha portato per la prima volta all’attenzione di un sindacato nazionale i temi del mondo del lavoro Digital-Tech e dei Content Creators, proponendo il primo CCNL del Digital-Tech.