Come anticipato dal Wall Street Journal, Amazon ha confermato di avere in programma pesanti tagli al personale: in totale saranno 18mila le persone che perderanno il posto di lavoro. Tramite una comunicazione ai dipendenti, Andy Jassy, l’amministratore delegato del colosso di Seattle, ha spiegato che la decisione non è stata presa a cuore leggero. “Intendiamo sostenere chi sarà licenziato, offrendo dei pacchetti che includeranno, un pagamento, benefit sanitari e sostegno” per trovare un altro posto di lavoro, si legge nell’email. I licenziamenti saranno comunicati ai dipendenti interessati a partire dal prossimo 18 gennaio.
Le cause del licenziamento di massa
Jassy ha spiegato che Amazon ha dovuto affrontare delle condizioni economiche incerte, causate anche dalla massiccia campagna di assunzioni portata avanti durante l’emergenza Covid, quando il sito di e-commerce è andato incontro a un “boom” importantissimo. “Questi cambiamenti ci aiuteranno a perseguire opportunità di lungo termine con una struttura dei costi più forte”, ha aggiunto Jassy. L’amministratore delegato ha dichiarato che Amazon ha resistito a “economie incerte e difficili in passato” e continuerà a farlo.
Alla fine di settembre, Amazon aveva oltre 1,54 milioni di dipendenti sparsi in tutto il mondo, totale dal quale erano esclusi i lavoratori stagionali assunti durante i periodi di maggiore attività. I licenziamenti non riguarderanno il personale impegnato nei magazzini, bensì i settori dedicati alla vendita e alle risorse umane. In totale, circa l’1% dei dipendenti dell’azienda di e-commerce perderà il posto di lavoro.