eSports
Da circa due anni il mondo dello sport sta scoprendo una realtà parallela, virtuale, che coinvolge sempre più persone e attira l’attenzione non solo degli appassionati e dei fan, ma anche di aziende e sponsor. Sono gli eSports, gli sport elettronici. Nel gergo comune si chiamano videogiochi competitivi, ma ormai la portata del fenomeno rende riduttivo questo termine. Perché questi videogiochi sono diventati delle vere e proprie discipline sportive, con giocatori professionisti (i player o gamer), team con strutture societarie al pari dei club della nostra Serie A, multinazionali che investono nel settore, eventi in streaming o dal vivo che coinvolgono decine di migliaia di persone di pubblico.
eSports, lo sport virtuale
Gli eSports sono la perfetta replica, a livello virtuale, della struttura degli sport tradizionali: ma la squadra, anziché giocare fisicamente a calcio, gioca a FIFA o PES. Per il resto c’è tutto: il coach che segue i ragazzi negli allenamenti davanti al computer, il presidente del team che gestisce le sponsorizzazioni e l’ingaggio dei nuovi player, il resto dello staff che segue l’aspetto mentale, l’alimentazione e la comunicazione. Insomma, i team eSports rappresentano delle polisportive virtuali dove le discipline non si chiamano però calcio, basket o pallavolo, ma FIFA, Fortnite e Call of Duty.