Ucraina, Berruto: “Serve un piano salva atleti come per l’Afghanistan”

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“Ciascuno dà una mano nel suo settore. Io mi sto occupando come per l’Afghanistan di atleti perché ne conosco personalmente alcuni che ho avuto nelle mie squadre e che sono attualmente in Ucraina. Spero di riuscire a dare loro una mano. Sono davvero in pericolo”. Lo afferma Mauro Berruto, ex allenatore della Nazionale italiana di pallavolo, commentando la possibilità della creazione di un piano salva atleti per l’Ucraina.

“C’è un problema enorme di insicurezza: i miei contatti sono a Kiev e stanno prima di tutto cercando di salvare se stessi e le famiglie. C’è poi il problema di uscire dal Paese – aggiunge -. Gli uomini dai 18 ai 60 anni sono impossibilitati perché devono arruolarsi. È un tema straziante di famiglie costrette a separarsi. Sono persone che hanno ben chiaro i meccanismi in atto, c’è un’aggressione e un grande senso di appartenenza e di voglia di difendersi”.

Ucraina, Berruto: “Giusto sospendere manifestazioni in Russia”

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“La pallavolo con ritardo ha annullato il campionato mondiale in Russia, un campionato con il più alto budget della storia. Altre federazioni ci hanno messo poco. La federazione di pallavolo ci ha messo colpevolmente troppo. Ci sarà da riflettere. Non ho dubbi sul fatto che certamente tutte le manifestazioni sportive sul suolo russo debbano essere sospese, certo è più complesso la questione della partecipazione dei singoli atleti agli altri eventi”, prosegue l’ex ct della Nazionale di volley.

Infine, Berruto conclude dicendo che “con il cuore spezzato, perché lo sport è un veicolo potente di messaggi, in questo momento non c’è altra scelta perché si tratta di un allineamento con altre decisioni come le sanzioni che devono colpire tutti i mondi, compreso quello dello sport. È un messaggio che va dato, poi a volte ci vanno di mezzo le persone meno responsabili, ma per ora non c’è altra soluzione”.

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