Tom Brady, scommessa vinta: conquista il Super Bowl a 43 anni

43 anni e non sentirli, e non è soltanto una frase fatta: Tom Brady cementa ulteriormente la sua leggenda sportiva con la vittoria del settimo Super Bowl personale in carriera. È lui a guidare al successo i Tampa Bay Buccaneers contro i Kansas City Chiefs nell’edizione numero 55 della Grande finale della NFL, la lega più importante al mondo di football americano. Zittiti i critici di inizio stagione, che avevano contestato la sua decisione di abbandonare i New England Patriots per provare a vincere in Florida. Nonostante la ‘veneranda’ età.

Super Bowl LV, la vittoria dei Tampa Bay Buccaneers e di Tom Brady

Il Super Bowl, la finalissima del campionato NFL, è l’appuntamento sportivo più atteso negli Stati Uniti, e ormai da diversi anni è un palcoscenico mondiale grazie all’interesse di numerosi Paesi esteri, Italia compresa, tanto per la partita quanto per l’Halftime Show, il concerto dell’intervallo, tenuto quest’anno da The Weeknd. Alla fine del match i Tampa Bay Buccaneers hanno conquistato il loro secondo titolo nella storia battendo 31-9 i Kansas City Chiefs del giovane talento Patrick Mahomes (stesso ruolo di Brady, quello di quarterback, ma 18 anni in meno sulla carta d’identità). Erano campioni in carica e favoriti alla vigilia, non è bastato.

Brady e compagni hanno sfruttato al meglio la possibilità di giocare proprio a Tampa, davanti al pubblico del Raymond James Stadium (la sede del Super Bowl è decisa con ampio anticipo, non era mai successo prima di quest’anno che una squadra lo giocasse in casa). Già, il pubblico. Perché sugli spalti, in base al protocollo stabilito dalla NFL, c’erano 25mila spettatori (sui 66mila seggiolini a disposizione), opportunamente distanziati. 9mila di questi erano operatori sanitari: un gesto di riconoscimento da parte dello Sport Usa per l’impegno in tempo di pandemia.

Per quel che riguarda il match, Brady è stato protagonista assoluto, con tre passaggi da touchdown (due per l’amico di sempre Rob Gronkowski e uno per Antonio Brown), mentre a mettere la ciliegina sulla torta ci ha pensato Leonard Fournette, con un touchdown segnato in corsa a conclusione del terzo periodo di gioco. I Chiefs sono andati a tabellino solo con tre calci di Harrison Butker, deludendo nell’arco dei 60 minuti effettivi di gioco.

Tom Brady, l’uomo dei record

Una vita da sogno, una carriera da leggenda: dalle tribune dello stadio di Tampa la signora Brady, al secolo Gisele Bündchen, celebre supermodella brasiliana sposata dal 2009 con il campione, ha potuto festeggiare la serata da record del marito. A 43anni, Brady aggiorna il record di anzianità per il vincitore di un Super Bowl (lo aveva stabilito quattro anni fa, dopo l’epica vittoria dei New England Patriots contro Atlanta) e conquista il settimo anello personale. Quest’ultimo è un primato davvero invidiabile: nessuna squadra ha vinto il Super Bowl per più di sei volte, Brady ci è riuscito una volta in più.

Oltre a ciò, il mitico quarterback ha conquistato il titolo di Mvp (miglior giocatore) del Super Bowl, riuscendoci per la quinta volta in carriera: due in più di un’altra leggenda della palla ovale appuntita, Joe Montana. E lo spettacolo, stando a quanto ha dichiarato lui stesso (“Voglio giocare almeno fino ai 45 anni, ha detto), non è ancora finito.

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