Tante nuove medaglie per l’Italia alle Olimpiadi di Tokyo 2020, e tante nuove storie da raccontare. Da quella di Mauro Nespoli, arciere che si ispira a Robin Hood, a Simona Quadarella che si è andata a prendere il bronzo nel nuoto dopo aver visto l’impresa di Gregorio Paltrinieri. Ci sono poi la splendida storia di Lucilla Boari, prima medaglia femminile della storia degli Azzurri nell’arco, la profonda amicizia delle ragazze del judo e la dolcissima dedica di Antonino Pizzolato.
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“Ancora prima di partire ho chiamato la medaglia, e così è stato. Sono molto contento di quello che ho fatto e del risultato ottenuto. Non c’è gara che ti prepara alle Olimpiadi come le Olimpiadi“. Così Mauro Nespoli, medaglia d’argento a Tokyo 2020 nel tiro con l’arco individuale, parlando da Casa Italia. Quindi scherza: “La mia passione? È nata con Robin Hood“.
Lucilla Boari: “Ho dormito 5 ore in 2 giorni”
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Gioia irrefrenabile anche per Lucilla Boari, classe 1997, dopo aver conquistato la medaglia di bronzo nell’arco femminile individuale alle Olimpiadi di Tokyo 2020. “Ho ottenuto più di quel che mi aspettavo – rivela –, mentre ero sul campo delle finali a ogni passaggio del turno ci credevo sempre un po’ di più e mi sono detta che poteva essere l’occasione del mio riscatto dopo le Olimpiadi di Rio. Ce l’ho messa davvero tutta, ho dato il massimo e questo ha pagato“.
L’emozione per la medaglia a Tokyo 2020 è stata colossale. “In due giorni ho dormito forse cinque ore – racconta Lucilla Boari –. Avevo sognato questo risultato e col cuore ero già sul podio, ma poi sono sempre rimasta coi piedi per terra, con il corpo e la mente sempre connessi. Sul coming out? Sono felice che questa cosa sia uscita fuori, ma non vorrei che diventi un’episodio come quello di Rio dove ci si è concentrati su altro rispetto al risultato“.
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Un’ispirazione particolare invece per Simona Quadarella, che da Casa Italia spiega la medaglia di bronzo negli 800 metri stile libero a Tokyo 2020. “È arrivato questo bronzo e va benissimo così. Sapevo che sarebbe stata una gara difficile, ma ho visto quella di Greg e mi sono detta: se ci è riuscito lui con la mononucleosi allora posso farcela anche io con la gastroenterite“, rivela la nuotatrice.
Da 15 anni di amicizia al doppio bronzo di Tokyo 2020
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Storia di amicizia e vittoria, invece, quella del judo femminile azzurro a Tokyo 2020. “È stato qualcosa di fantastico, io e Odette abbiamo un legame particolare. Ci conosciamo da quando abbiamo 15 anni, e abbiamo vissuto tutte le tappe insieme. Averla a fianco in quella giornata è stato fondamentale“. Così Maria Centracchio, bronzo nel judo (categoria 63 kg). “Maria è la persona che più in assoluto merita questa medaglia, perché è l’atleta che lavora più di tutti. Non l’ho mai vista lamentarsi, sempre in silenzio, testa bassa a lavorare“, ha aggiunto Odette Giuffrida, bronzo nel judo (categoria 52 kg)
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“Il rammarico c’è, però al collo ho una medaglia e questo era l’importante. Che questo bronzo diventi un punto di partenza per la prossima Olimpiade“, così infine Antonino Pizzolato dopo aver conquistato la medaglia di bronzo nella finale del sollevamento pesi per la categoria degli 81 kg alle Olimpiadi di Tokyo 2020. “Abbiamo iniziato a lavorare bene, grazie anche a un fantastico staff e a dirlo sono i fatti. Questa medaglia la dedico ai miei nonni e in particolare al nonno con il mio stesso nome, Antonino, e che ho perso poco prima della partenza. Grazie nonno!” , ha dichiarato il 24enne delle Fiamme Oro, che dopo aver sollevato 165 kg nello strappo, record italiano, ne ha sollevati 200 nello slancio provando anche il tutto per tutto con un tentativo sui 210 kg.