Il progetto di una Superlega calcistica, seppur fortemente ridimensionato, non è morto. Lo testimonia la lettera inviata da due promotori del torneo d’élite, i finanzieri Anas Laghrari (segretario generale della competizione) e John Hahn, ai deputati del Parlamento europeo in vista del voto sulla relazione sui valori dello sport.
Lo riporta il sito Calcio e Finanza, che cita anche alcuni estratti della missiva dei due finanzieri, ritenuti vicini al presidente del Real Madrid, Florentino Pérez. Le Merengues, insieme a Juventus e Barcellona, sono gli unici tre club – su 12 fondatori – che ancora fanno parte del progetto Superlega.
Superlega, il testo della lettera inviata all’Ue
“La Uefa è andata oltre al suo presunto ruolo di regolatore e si è affermata come operatore monopolistico delle competizioni calcistiche transfrontaliere per club”. Così si apre la lettera ai parlamentari Ue, che martedì 23 novembre a Strasburgo saranno chiamati a votare la relazione.
“Non esiste altro mercato nell’Unione europea in cui un regolatore possa anche ricoprire il ruolo di operatore unico dominante”, si legge ancora. Secondo gli autori, i presunti conflitti d’interesse della Uefa legati a questa situazione sono “tanto evidenti quanto la sua l’incompatibilità con il diritto comunitario alla concorrenza”.
Il monopolio Uefa e la sede legale in Svizzera
Laghrari e Hahn si soffermano poi su una questione tecnica. E cioè il fatto che la sede legale dell’Ente di governo del calcio europeo sia in Svizzera. Il che lo rende automaticamente soggetto al diritto svizzero.
Circostanza che, secondo i due finanzieri, “non può garantire di agire a vantaggio dell’Unione e dei suoi cittadini”. I due promotori del progetto calcistico rimarcano poi la loro convinzione “che la Superlega europea sia pienamente allineata ai valori presenti nella relazione che andrà al voto”.
“Pronti a lavorare con le istituzioni europee”
Infine, in conclusione si dicono pronti a “lavorare con il Parlamento europeo e altre istituzioni dell’Ue per sviluppare un forte campionato di calcio europeo basato sulla solidarietà e sul merito sportivo e che rispetti i benefici economici del calcio per i club, i tifosi e i cittadini dell’Ue e che garantisca una concorrenza leale”.