Niente riapertura degli stadi, nemmeno per il 25% della capienza come proposto dal ministro per lo Sport, Vincenzo Spadafora. Una decisione che era stata sottoposta ai presidenti delle Regioni e che era fortemente sostenuta dalla stessa Federcalcio. Il Comitato Tecnico Scientifico, però, ha detto no.
La riunione è avvenuta sabato, con inizio alle ore 12, e il parere è stato negativo. Gli stadi, pertanto, continueranno a essere aperti solo a 1000 spettatori. Almeno prima di una nuova valutazione che arriverà però nel giro di almeno qualche settimana.
Stadi: le motivazioni del Comitato Tecnico Scientifico
“Il Cts, pur comprendendo le aspettative di un ritorno graduale degli spettatori alla fruizione in presenza degli eventi sportivi, ritiene che la proposta operata dalla Conferenza delle Regioni e Province Autonome potrà essere riconsiderata sulla base dei risultati del monitoraggio di impatto delle riaperture della scuola e della pubblica amministrazione“, si legge infatti nel documento. Resta da stabilire se la “riconsiderazione” riguardo agli stadi avverrà con le stesse tempistiche previste per le scuole, ossia due settimane.
La presenza del pubblico negli stadi, secondo gli esperti del Governo, continua insomma a rappresentare un pericolo in tempo di pandemia da Coronavirus. Gli eventuali spettatori sugli spalti, secondo il Cts, corrispondono alla “massima espressione di criticità per la trasmissione del virus“.
Quando e come la decisione potrebbe cambiare
Da qui arriva la decisione, “anche in considerazione del recente avvio dell’anno scolastico“, spiega il Cts. Che ricorda anche che la riapertura delle scuole presenta un “impatto sulla curva epidemica dovrà essere oggetto di analisi nel breve periodo“. Ulteriore motivo per essere estremamente cauti sulla riapertura degli stadi.
“Il Cts ritiene che non esistano – al momento – le condizioni per consentire negli eventi all’aperto e al chiuso, la partecipazione degli spettatori“, spiega quindi il Comitato. Il provvedimento riguarda, come detto, “le modalità indicate dal documento predisposto dalla Conferenza delle Regioni e Province Autonome“. Tale documento prevedeva una riapertura per il 25% della capienza degli impianti sportivi, proposta già ampiamente criticata da virologi e non solo.
Il Cts ha quindi voluto sottolineare che la decisione sugli stadi arriva “sulla base degli attuali indici epidemiologici ed in coerenza con quanto più volte raccomandato“. Di conseguenza la decisione potrebbe essere rianalizzata dopo aver valutato l’impatto della riapertura delle scuole sull’eventuale diffusione del Coronavirus.