C’è stato un tempo non troppo lontano che Roma e Napoli si affrontavano per il derby del Sole e le squadre erano alleate contro lo strapotere del Nord di Inter, Juventus e Milan. Si parla dell’inizio degli anni ’80, ma poi le cose purtroppo sono cambiate fino a degenerare negli scontri di domenica pomeriggio tra i tifosi azzurri e giallorossi sull’autostrada all’altezza di Badia al Pino, in provincia di Arezzo, lo stesso luogo nel quale nel novembre 2007 perse la vita il tifoso della Lazio, Gabriele Sandri, ucciso da un colpo di pistola sparato dall’agente Luigi Spaccarotella.
Quanto tra le due diverse fazioni di Napoli e Roma regnava la pace non c’era ancora Diego Armando Maradona alle pendici del Vesuvio, mentre la Capitale era governata dalle giocate e dalle felici intuizioni di Falcao. Ma quando il Napoli è cresciuto come squadra e i giallorossi hanno vinto lo scudetto, i rapporti si sono inaspriti. Un po’, forse, perché nessuna delle due voleva perdere l’egemonia al Centrosud. Il primo episodio nel quale i rapporti sono diventati più tesi è stato l’arrivo al Napoli dell’ex laziale Bruno Giordano, preso di mira il 26 ottobre 1986 dalla Curva Sud della Roma. Un anno dopo, invece, il Napoli si presenta all’Olimpico per la prima volta con lo scudetto sul petto e nel tradizionale scambio di sciarpe tra le due diverse fazioni, l’emissario azzurro non viene accolto proprio benissimo.
La gara è accesissima e Bagni pareggia in 9 contro 11 esultando sotto la Sud con tanto di gesto dell’ombrello. Gesto per il quale ha più volte chiesto scusa, ma è la frattura definitiva. Negli anni a seguire vengono annotati i primi cori razzisti della tifoseria giallorossa contro i napoletani, c’è l’insulto di Maradona a Italia ’90 ai tifosi dell’Olimpico, che hanno fischiato l’inno dell’Argentina (colpevole di aver eliminato l’Italia ai rigori in semifinale) nella finale Mondiale contro la Germania Ovest.
E ancora: nel 2001 i tifosi della Roma a un passo dallo scudetto vengono accolti da una sassaiola a Fuorigrotta. Tra il 2005 e il 2008 ci sono degli agguati dei tifosi del Napoli ai romanisti. Fino alla tragedia del 3 maggio 2014. Si gioca Napoli-Fiorentina, finale di Coppa Italia. I tifosi partenopei diretti all’Olimpico vengono affrontati dall’ex capo ultrà romanista (e militante di estrema destra) Daniele De Santis, che dal suo covo spara un colpo di pistola e ferisce il 26enne Ciro Esposito. Il ragazzo muore un mese dopo. E la faida, purtroppo, non si è mai più fermata.