La Roma ha presentato alla Lega di Serie A la richiesta di riconsiderare la data di Juventus-Napoli, partita non disputata nel girone d’andata del campionato per ragioni di cautela sanitaria. La Asl, infatti, impedì alla squadra campana di partire alla volta di Torino. Tramite una lettera, tuttavia, la Lega ha respinto la richiesta dei giallorossi. E l’amministratore delegato del club, Guido Fienga, ha commentato il tutto con parole molto severe.
Roma: il duro attacco alla Lega su Juventus-Napoli
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“Non vorrei aggiungere nulla dopo la lettera. Era abbastanza chiara – ha dichiarato Fienga –. C’è stata una risposta della Lega che non voglio commentare, perché è più ridicola della decisione. Non ci sono state motivazioni ed è stato detto che la decisione non necessita motivazione. Le uniche motivazioni, per me, non sono raccontabili. Non si intende accogliere nessuna richiesta della Roma senza dare motivazioni. In più lo si fa adducendo che la prassi vuole che cambiamenti non riguardanti partite europee possono arrivare con un accordo di due squadre, affinché la Lega possa spostare la partita“.
“Immaginatevi se questa regola si potesse applicare fino a fine campionato – ha attaccato ancora il dirigente della Roma –. Noi pensiamo a fare il nostro campionato e spingiamo affinché non ci siano più episodi così parziali e soggettivi in una Lega che evidentemente ha enormi lacune nella governance e nella gestione“. La polemica nasce dalla decisione della Lega Serie A di rinviare il recupero di Juventus-Napoli, inizialmente in programma 4 giorni prima della sfida tra i giallorossi e i partenopei.
Il caso Diawara: “Ci assumiamo responsabilità, ma norma rigida”
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Fienga, al termine della riunione del collegio di garanzia del Coni, ha parlato di un altro tema caldo della stagione della Roma. I giallorossi hanno infatti presentato ricorso contro il 3-0 a tavolino subito nella prima giornata contro il Verona, per l’erroneo inserimento del calciatore Diawara nella lista degli under 22. “Speriamo che la corte accolga l’invito a riconsiderare una norma che è oggettivamente troppo rigida e che non gradua per le pene nella distinzione tra un errore o un altro fatto“, ha spiegato ancora il dirigente capitolino.
“La Roma non si nasconde, e ammette le responsabilità di un errore che non ha portato vantaggi. E se mai questa norma non possa portare un vantaggio al Verona. Per aver commesso questo errore chiediamo di essere sanzionati in un altro modo. La norma è chiara, ma ora sentiremo il collegio di garanzia per vedere se si potrà rivedere la norma“, ha concluso Fienga.