Marco Pantani, ecco tutti i misteri attorno al Pirata

Questo nuovo fascicolo, 25 anni dopo, riguarda un presunto giro di scommesse clandestine legate alla camorra che puntava ad evitare la vittoria finale di Pantani

Ormai è noto a tutti, in questi giorni la Procura di Trento ha riaperto le indagini sul caso di Marco Pantani legato al Giro di Italia del 1999, quello di Madonna di Campiglio. Tutto questo per “associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata alle scommesse clandestine e collegata al decesso del ciclista”. Questo nuovo fascicolo, 25 anni dopo, riguarda un presunto giro di scommesse clandestine legate alla camorra che puntava ad evitare la vittoria finale di Pantani. Già in passato ne parlò Renato Vallanzasca, che in questi giorni è stato nuovamente sentito come persona informata dei fatti.

Marco Pantani
Marco Pantani | ansa epa @Patrick Kovarik

Invece, l’inchiesta sulla morte del Pirata, avvenuta in un hotel di Rimini il 14 febbraio 2004, va verso l’archiviazione. A fine 2021 la famiglia aveva chiesto di aprire per la terza volta un’inchiesta sulle cause della morte del Pirata. Tonina Pantani vuole “dare finalmente pace al mio cuore”. La nuova indagine, come riporta il Corriere della Sera, partiva da una segnalazione della Commissione Parlamentare Antimafia che nel 2018/2019 si occupò del caso ascoltando, tra gli altri, Fabio Miradossa, l’uomo che fornì a Pantani la dose letale. C’era un nuovo filone d’indagine, indicato dalla famiglia, che andava alla ricerca delle due escort che, la mattina in cui Marco fu ucciso, un taxista accompagnò al Residence Le Rose. Il taxista sarebbe stato rintracciato e sentito dagli inquirenti, come pure almeno una delle due escort. Ma gli elementi forniti sarebbero stati contraddittori e inconcludenti. Per questo motivo si va verso l’archiviazione.

Controversie

Pantani è stato amato, ma ha anche diviso l’opinione pubblica. Una parte sposa la tesi che la fine del Pirata sia cominciata nel 1999 quando venne incastrato da un controllo antidoping fasullo al Giro d’Italia; altri sostengono che Marco sia stato trovato col sangue fuori norma a Madonna di Campiglio perché aveva esagerato con le sostanze dopanti e sia morto di overdose dopo un lungo e devastante percorso di tossicodipendenza. Ma in tutto questo, Pantani è mai stato trovato positivo a un controllo antidoping? Mai. Però, va aggiunta una cosa: quando era in attività non esistevano test per smascherare l’Epo e le trasfusioni (che all’epoca dilagavano) e i controlli a sorpresa si facevano solo in gara, Pantani non è mai stato trovato positivo a un controllo antidoping ufficiale a nessuna sostanza all’epoca proibita, come del resto Lance Armstrong.

Nel 2013, però, le rianalisi dei campioni di urina scongelati del Tour 1998 vinto dal Pirata, rilevò la presenza di Epo nelle sue urine dopo l’undicesima tappa che vinse, dopo la quindicesima e la sedicesima in cui finì secondo. E in molte occasioni i parametri ematici del romagnolo mostrano oscillazioni impressionanti, fisiologicamente inspiegabili: l’ematocrito passava dal 41-42% al 52-56% con una coincidenza perfetta tra qualità dei risultati ottenuti e valori alti.

Cosa è successo a Madonna di Campiglio?

A Madonna di Campiglio, due ore dopo i controlli che portarono all’espulsione di Pantani dal Giro d’Italia, arrivarono i Nas e la Guardia di Finanza. Tutto il materiale utilizzato per i test venne sequestrato e analizzato con cura e costituì elemento probante nel processo sul caso che si aprì a Trento: parlare di controlli non professionali e caotici è profondamente scorretto. Sempre come riporta il Corriere della Sera, i medici responsabili del controllo erano professionisti ospedalieri che non avevano alcun legame con Pantani o soggetti esterni. Quindi? Il Pirata fu espulso per ematocrito alto perché aveva l’ematocrito alto a causa di un uso massiccio di Epo. Nessuno ha mai dimostrato il contrario.

Marco Pantani
Marco Pantani | ansa @Carlo Ferraro

Così come l’inchiesta sul presunto omicidio. Nessuna pista investigativa è arrivata a questa conclusione. Invece, qualcuno ha inquinato le prove della scena del crimine? Possibile sia potuto accadere. È anche possibile che Pantani non fosse solo nella stanza del residence. Inoltre, è evidente dalle immagini girate dalla polizia giudiziaria che sulla scena c’erano troppe persone che non avevano nulla a che fare con il caso, ma dalla stanza non mancava nessun oggetto personale. Forse il caso è stato portato avanti con superficialità. Basti vedere il disordine della stanza. In molti ancora oggi pensano ci sia stata una colluttazione. Ma forse quello che è accaduto davvero a Rimini, non si saprà mai. Intanto, però, c’è la riapertura delle indagini di quanto accaduto a Madonna di Campiglio nel 1999.

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