Negli ultimissimi mesi il suo contributo al Milan non è stato così fondamentale, visto che ha disputato solo 30 minuti sul campo negli ultimi cinque mesi. Eppure Zlatan Ibrahimovic, che compie 40 anni, non ha minimamente voglia di mollare, nonostante i recenti infortuni. “Le scarpe da calcio non fanno la differenza. I piedi fanno la differenza”. Questo era stato il commento con tanto di foto postato su Instagram di Ibra, all’indomani della sua ultima apparizione (con tanto di gol segnato alla Lazio) prima dell’ennesimo stop. Nonostante l’ultimo imprevisto fisico, la Nazionale di calcio della Svezia lo ha nuovamente convocato in vista dell’imminente turno di qualificazioni ai Mondiali di Qatar 2022. Tuttavia, secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, Ibrahimovic rimarrà a Milano in accordo con lo staff tecnico svedese dando priorità ai rossoneri.
Zlatan Ibrahimovic: una vita a segnare in giro per l’Europa
Zlatan Ibrahimovic è nato a Malmö il 3 ottobre 1981. Attaccante centrale, ha sempre fatto della strapotenza fisica e della tecnica sopraffina le sue armi preferite. Forte nel gioco aereo, grazie all’altezza, è però sempre stato anche capace di farsi valere con il pallone a terra, grazie alla rapidità di base. Risultando di conseguenza difficilmente marcabile per i difensori avversari. Dopo il suo debutto nella prima squadra della sua città di origine nel 1999, viene acquistato nell’estate del 2001 dall’Ajax, con il quale si è segnalato come una delle maggiori promesse del calcio mondiale. Tanto da spingere la Juventus a prelevarlo nell’estate del 2004, per 16 milioni di euro. Quando il club bianconero è stato retrocesso d’ufficio nell’ambito di Calciopoli, approda all’Inter, con cui disputa il successivo triennio.
Il suo palmares personale
Nell’estate del 2009 passa quindi al Barcellona, per poi tornare a Milano dopo un solo anno, stavolta sul versante rossonero. Dopo un biennio alla sua prima esperienza a Milanello, è quindi il Paris Saint-Germain a puntare su di lui, per i successivi quattro anni. La tappa successiva è la Premier League, al Manchester United, con cui ha giocato per due anni, prima di trasferirsi negli Stati Uniti, al LA Galaxy e poi fare ritorno al Milan nel gennaio 2020. Il suo palmares personale vanta, tra i vari titoli, 9 scudetti, un’Europa League, 5 Coppe nazionali (di cui 3 di Lega francese) e 7 Supercoppe nazionali. 503 i gol segnati con i club; 62 in Nazionale. Gli è mancata solo la Champions (e il Pallone d’Oro). Stefano Pioli lo attende per metà ottobre. Intanto, dalla tribuna di Bergamo, festeggerà i suoi 40 anni come spettatore di Atalanta-Milan.