La Fifa di nuovo al centro delle polemiche, assieme al suo controverso presidente Infantino. Ecco qual è l’ultima discutibile decisione.
Dove c’è Fifa c’è polemica, potremmo dire. La grande organizzazione del calcio globale è da anni bersagliata dalle accuse più disparate, e gli ultimi Mondiali in Qatar non hanno fatto che aumentare la sua pessima fama. Poteva essere l’occasione per fare un passo indietro e provare a migliorare la propria immagine? In molti l’avrebbero pensato, ma tra di essi non c’è il presidente Gianni Infantino.
Durante la Coppa del Mondo, disputata tra novembre e dicembre, Infantino ha fatto molto discutere per il suo operato e le sue dichiarazioni. Il Qatar ha infatti ricevuto diverse critiche in merito alle violazioni dei diritti umani, che il presidente della Fifa ha minimizzato in ogni modo possibile. Tuttavia, quello che lui stesso aveva definito “il miglior Mondiale della storia” è stato portato a casa senza particolari intoppi.
E così ecco che la Fufa ha deciso di proseguire su questa strada, com’era prevedibile. Infatti, era noto a molti che, dopo aver sdoganato il Qatar, il futuro sarebbe stato in Arabia Saudita, un altro paese molto problematico sul fronte dei diritti umani. I Mondiali del 2030 sono il grande obiettivo di Riad, ma c’è ancora tempo prima che vengano assegnati. In compenso, oggi la Fifa ha dato all’Arabia Saudita l’organizzazione del prossimo Mondiale per Club.
La Fifa prima solidarizza con Jankto, poi dà il Mondiale all’Arabia Saudita
Si tratta del primo grande evento di calcio internazionale mai assegnato alla monarchia saudita, quella che da pochi anni controlla il Newcastle e che di recente ha portato Cristiano Ronaldo nel proprio campionato. Solo un antipasto delle polemiche che potrebbero arrivare in futuro, anche se già nei giorni scorsi aveva fatto discutere un’altra decisione della Fifa che ha coinvolto Riad.
Infatti, la prossima estate si disputeranno i Mondiali femminili in Australia e Nuova Zelanda, e l’organizzazione guidata da Infantino ha scelto l’ente del turismo saudita come sponsor. Una cosa che ha sollevato molte critiche, data la condizione delle donne nel paese arabo. Inoltre, i due paesi organizzatori hanno contestato alla Fifa di aver preso questa decisione senza consultarli.
Ora, con l’assegnazione del Mondiale per Club le polemiche contro Infantino si arricchiscono di un nuovo capitolo. Come fatto notare dal giornalista di ‘The Athletic’ Adam Crafton, solo ieri la Fifa celebrava il coraggioso coming out di Jakub Jankto, dicendo che “il calcio è per tutti”. Peccato però che l’Arabia Saudita abbia invece leggi molto repressive contro l’omosessualità. Evidentemente, la solidarietà di Infantino ha vita breve.