Duro lo sfogo della tennista bielorussa Sabalenka in merito all’odio ricevuto negli ultimi mesi dal mondo del tennis.
La guerra in Ucraina continua ad influenzare pesantemente anche il mondo dello sport.
Nonostante il CIO, il comitato olimpico internazionale, stia rivalutando l’ammissione degli atleti russi e bielorussi nelle competizioni internazionali, il mondo tennistico è ancora diviso.
L’anno scorso, ad esempio, l’organizzazione di Wimbledon aveva negato la partecipazione agli atleti russi e bielorussi, mentre US Open e Roland Garros li avevano ammesso senza, però, la bandiera.
Oggi Aryna Sabalenka, numero due del tennis mondiale e vincitrice degli ultimi Australian Open 2023, ha parlato delle difficoltà vissute negli ultimi sei mesi. La tennista classe 1998 originaria di Minsk, reduce dalla sconfitta di domenica scorsa ad Indian Wells contro Elena Rybanika, tennista kazaka.
Protagonista certa ai prossimi Master 1000 di Miami, l’atleta bielorussa spesso nel mirino a causa della sua nazionalità e vicinanza alla Russia, ha vissuto momenti di difficoltà negli spogliatoi durante i tornei.
“Non avevo mai dovuto vivere così tanto odio negli spogliatoi, è stato difficile per me”, ha raccontato la Sabalenka nella prima conferenza stampa del torneo americano.
“Sono stata trattata male, agli haters sui social ero abituata ma agli insulti negli spogliatoi no”, ha continuato.
“Alcune conversazioni strane sono avvenute non tanto con le colleghe, quanto con i membri del loro staff. Ora ne sto uscendo, ma è stata davvero dura”.
Sabalenka, gli ultimi mesi e le difficoltà
Ricordiamo che Aryna Sabalenka è stata una delle atlete escluse da Wimbledon dopo lo scoppio della guerra.
La tennista bielorussa ha raccontato di aver avuto un attacco di panico proprio a Indian Wells quando durante i primi turni, aveva vinto un match senza giocare a causa del forfait della sua avversaria ucraina Lesia Tsurenko.
L’attacco di panico sarebbe arrivato dopo una conversazione sulla risposta dello sport all’invasione russa con Steve Simon, amministratore delegato della Women’s Tennis Association.
“Ho dovuto lavorare su me stessa per non farmi travolgere dalle emozioni. Ho compreso che non ho fatto loro del male e che non è cosa mia. Sono sicure che anche la altre atlete di nazionalità bielorussa o russa non hanno fatto niente agli ucraini. Devo ignorare queste emozioni e focalizzarmi su me stessa. Le emozioni degli altri non posso controllarle”, ha concluso la Sabalenka.
Una situazione complicata quella della tennista, come per gli altri atleti russi o bielorussi.
Parole di conforto sono arrivate da un’altra atleta bielorussa, Victoria Azarenka. “alcuni atleti hanno comportamenti e sentimenti diversi”, ha dichiarato. La tennista ha inoltre dichiarato di non essere d’accordo con le parole di Iga Swiate, atleta ucraina, che ha chiesto più sostegno ai giocatori ucraini affermando che le organizzazioni tennistiche non stanno facendo abbastanza. “Le consiglio di dare un’occhiata a quanto fatto prima di commentare”, ha concluso la Azarenka.