Utilizzare due dispositivi in contemporanea per guardare Dazn con un unico account? Ora si può, ma da metà dicembre la possibilità potrebbe essere negata agli utenti iscritti alla piattaforma che trasmette contenuti sportivi.
La novità, riportata da Il Sole 24 Ore citando fonti di stampa, rappresenterebbe un’amara sorpresa sotto l’albero di Natale per gli abbonati. Che, tra l’altro, sono già alle prese con disservizi tecnici, una qualità dell’immagine al di sotto delle aspettative (si attende ancora l’introduzione del Full HD a 1080p sulla piattaforma), e altri eventi bizzarri. Tra questi, la trasmissione di un episodio di Forum al posto dell’amichevole Juventus-Alessandria o le apparizioni dal nulla del famigerato errore 10_000_000, l’incubo degli utenti. Problemi non di poco conto per la stessa Dazn, visto l’impegno (non poco oneroso) legato alla trasmissione di tutte le partite della Serie A di calcio. Un impegno che durerà fino al 2024.
Secondo il Sole, Dazn sarebbe dunque intenzionata a cancellare quella che, tecnicamente, si chiama concurrency. Con questa parola si definisce la visione di due contenuti in contemporanea (non per forza uguali) da due dispositivi diversi, utilizzando lo stesso profilo. Il quotidiano economico riporta che almeno il 20% dell’audience media della Serie A (che conta, in totale, circa 6 milioni di spettatori per ogni giornata di campionato) sfrutta la possibilità.
Le condizioni di utilizzo di Dazn, all’articolo 8.3, riportano infatti che “L’abbonamento dà diritto all’utilizzo del Servizio DAZN su un massimo di due (2) dispositivi contemporaneamente […]”. Facendo un esempio pratico, attualmente in una famiglia con un abbonamento una persona potrebbe guardare una partita a casa e un’altra, allo stesso tempo, potrebbe guardarla fuori.
Togliendo questa possibilità sarebbero invece necessari due abbonamenti. Ciascuno dal costo di 29,99 euro al mese. Un problema in un periodo storico in cui, invece, l’abbattimento dei costi è prioritario per le famiglie.
Al momento, comunque, da Dazn non sono arrivate comunicazioni ufficiali. Non è dato sapere, dunque, se la concurrency continuerà a valere per chi è già abbonato. Oppure se si passerà, effettivamente, a cancellarla per tutti. Non è neanche chiaro se si potrà ancora associare complessivamente sei dispositivi a un account o se, anche in questo caso, vi saranno limitazioni.
Resta da vedere quale sarà la decisione finale dell’azienda. E, dato da non sottovalutare, la reazione degli abbonati, mai troppo teneri con Dazn da quando la piattaforma trasmette le partite del massimo campionato di calcio italiano.
Nel frattempo, appena appresa la notizia, le associazioni che tutelano i diritti dei consumatori hanno immediatamente espresso indignazione. “Apprendiamo di un ennesimo probabile passo che avrebbe in mente di intraprendere DAZN a discapito degli abbonati – afferma, attraverso una nota diffusa nella mattinata di martedì, il presidente nazionale di U.Di.Con., Denis Nesci -. Parliamo della volontà della società di non permettere più agli abbonati di usufruire dei servizi streaming su due dispositivi contemporaneamente, come è stato fino ad oggi”.
“Sì, perché non bastava fornire un servizio non all’altezza delle aspettative degli abbonati, adesso lo stesso verrebbe rivisto anche al ribasso – incalza Nesci –. Questo servizio si chiama concurrency e permette, appunto, l’accesso dallo stesso account da due device contemporaneamente. Servizio, per giunta, utilizzato da altre piattaforme streaming come Netflix o Disney+, per permettere a componenti dello stesso nucleo familiare di ottimizzare i costi in un’ottica di economia condivisa e adesso quest’azione porterebbe ad un aumento dei costi famigliari”.
“La nuova mossa di DAZN dovrebbe avvenire da metà dicembre e apprendiamo dai media che starebbero per partire le comunicazioni della nuova policy a tutti gli abbonati – specifica il presidente di U.Di.Con. -. DAZN alla luce dell’andazzo del proprio servizio crediamo debba andare incontro agli abbonati, fornendo maggiori servizi, e non eliminandoli così come avrebbe in mente di fare. DAZN ha venduto il proprio servizio facendo leva proprio sulla concurrency e adesso vuole eliminarla”.
“Un ennesimo smacco per gli abbonati. Non può passare il messaggio che le offerte possano cambiare in maniera così repentina a scapito dei consumatori. Vigileremo su quest’aspetto su cui siamo pronti a battagliare. Come vorrebbe fidelizzare i propri abbonanti? La sensazione di amarezza è sempre più forte” afferma in conclusione Nesci.
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