Che cos’è il karate, l’arte marziale della “mano vuota”

A tirare fuori questo sport è stato Fedez durante una puntata del suo podcast “Muschio Selvaggio”, dove ha detto: “Che arte marziale inutile è il Karate?” Il campione azzurro Luigi Busà, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo 2020, gli ha risposto per le rime. Il punto però è un altro: capire che cosa sia esattamente il Karate, che tradotto in italiano è la “via della mano aperta”. Uno stile di combattimento fondata sulla filosofia orientale, che merita perciò un’attenzione particolare.

Fedez
Photo by Greta licensed under CC BY-SA 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0/deed.en)

La polemica tra Fedez e Busà

Nel suo programma in onda su Spotify e YouTube, Fedez ha aggiunto: “Io sono cintura blu, ho perso anni della mia vita a imparare cose completamente inutili, tipo che il pugno si dà così”. Dopo aver mimato il gesto, ha concluso: “Ma chi c***o dà il pugno così? Sono delle mossette goliardiche”.

Con una replica video condivisa sul proprio profilo social, il campione di Tokyo ha commentato: “Penso che lo sport sia come una canzone, può piacere o non piacere, ma non credo sia inutile. Il Karate è una delle più antiche arti marziali che esiste e insegna il rispetto e la disciplina per noi stessi e per gli altri”. Ha poi aggiunto: “Partiamo tutti dallo stesso livello fin da piccolini, ad arrivare poi a grandi campioni che vincono europei, mondiali, fino alle Olimpiadi. Ovviamente abbiamo tutti lo stesso obiettivo che è quello di fare sport e promuovere il valore del rispetto e dell’uguaglianza”.

La storia del Karate

A questo punto occorre però spiegare cos’è il Karate. Nasce come sistema di difesa a mani nude nell’isola di Okinawa, dove una commistione di stili di combattimento arcaici presenti lì si sono fui con le esperienze derivanti dai rapporti con la Cina. Nel 1921, durante un viaggio di istruzione in Europa, il principe ereditario Hirohito visita le isole di Okinawa e qui conosce il To-De (mano cinese). Un anno dopo, a Tokyo, viene organizzata una dimostrazione nazionale di educazione fisica e tale Gichin Funakoshi presenta il karate di Okinawa. Nel 1935 si arriva infine al moderno “Karate-Do Kyohan”. La parola “Karate” indica la via della “mano aperta”.

Karate uomo
Immagine | Pixabay @Rauschenberger

Che cos’è il Karate

Comprende ben 41 stili di combattimento e quasi duecento kata (movimenti in sequenza che rappresentano tecniche di combattimento) solo contando quelli principali, il Karate è uno stile di combattimento che predilige l’uso del corpo e le tecniche di proiezione e chiusura al suolo. La sua filosofia prevede movimenti e disciplina che portano a una purificazione di sé. Funakoshi parlò di “purificare sé stessi da pensieri egoisti e malvagi, perché solo con una mente e coscienza limpida il praticante può comprendere la conoscenza che riceve”.

Nel “kumite”, cioè il combattimento corpo a corpo, una peculiarità è il fatto di stare a piedi nudi durante la lotta e anche per le normali lezioni. Questo risponde a esigenze fisiche in primis: il piede è ricco di ricettori tattili che permettono di conoscere la conformazione del suolo senza interventi della vista e la sua struttura arcuata permette di farlo restare sospeso sul piano di appoggio. Un’altra ragione affonda le sue radici nel passato: restare a piedi nudi è un segno di umiltà, rispetto e volontà nell’affrontare (e conoscere) l’avversario con mente nuova da ogni preoccupazione.

Gestione cookie