Il caso Juve miete la prima vittima: le decisioni dei giudici di ieri hanno subito avuto una grossa conseguenza a livello sportivo.
La parola fine al processo sportivo sulle plusvalenze della Juventus richiederà ancora diverso tempo prima di comparire. Ma le decisioni di ieri pomeriggio al Collegio di Garanzia del CONI non sono state del tutto positive per gli accusati, e anzi stanno già avendo grosse ripercussioni. Poco fa è stata ufficialmente annunciata la prima pesante conseguenza del processo sportivo contro la Juve.
Ripercorriamo i fatti, brevemente. Nessuna condanna per i bianconeri, ma nemmeno assoluzione. I giudici hanno rinviato alla Corte federale d’Appello, che dovrà ripetere il processo che a gennaio aveva portato alla penalizzazione di 15 punti per la Juve. Penalizzazione che, intanto, è stata annullata, riportando i bianconeri al terzo posto in Serie A, in attesa del nuovo giudizio. La situazione per il club di Torino è dunque ancora in sospeso.
Ma non per tutti il giudizio di ieri pomeriggio può essere considerato positivo. Infatti, il Collegio di Garanzia del CONI non ha accolto i ricorsi di quattro importanti dirigenti della Juventus all’epoca dei fatti contestati. Si tratta di Andrea Agnelli, Fabio Paratici, Federico Cherubini e Massimo Arrivabene, oggi non più parte dei vertici bianconeri. La condanna inferta loro è dunque stata confermata, per i quattro il caso è chiuso così.
Caso Juve, c’è la prima vittima: dimissioni per Paratici
Da qui ecco arrivare la prima importante conseguenza del processo sportivo sulle plusvalenze della Juventus: le dimissioni di Fabio Paratici. Nell’estate del 2021 era diventato direttore generale del Tottenham, ma la sua posizione nel club londinese si era complicata a gennaio 2023. La condanna nel processo d’appello lo aveva costretto a fare un temporaneo passo indietro lo scorso marzo, in attesa della conclusione del procedimento.
Ma ora, dopo che il Collegio di Garanzia del CONI ha emesso il parere definitivo almeno sulla sua vicenda, Paratici non ha potuto far altro che rassegnare le dimissioni. L’ex dirigente della Juve ha infatti ricevuto un’inibizione di 30 mesi, riconosciuta a livello FIFA, cioè in tutto il mondo del calcio internazionale. Le dimissioni erano attese, data la gravità della situazione, e costringeranno ora gli Spurs a rivedere i propri quadri dirigenziali.
È stato proprio il Tottenham, questa mattina, a ufficializzare l’addio del suo direttore generale. “L’attuale divieto mondiale impedisce a Fabio Paratici di adempiere ai suoi doveri di amministratore delegato del calcio. Fabio ha quindi preso la decisione di dimettersi con effetto immediato dal suo incarico nel Club per concentrarsi sulla sua posizione giuridica rispetto alle sentenze FIGC e FIFA”.