[scJWP IdVideo=”AaDcq5WM-Waf8YzTy”]
Il mito calcistico di Roberto Baggio, campione dentro e fuori dal campo, non conosce fine. Proprio nei giorni in cui spopola il film prodotto da Netflix ‘Il Divin Codino’ a lui dedicato, a Milano è comparso un imponente murales ritraente proprio l’ex calciatore. L’opera è stata realizzata in zona Navigli ed è un vero e proprio omaggio all’ex Pallone d’Oro, nonché numero 10 della Nazionale Italiana.
Il successo di Roberto Baggio anche nel film uscito su Netflix
Il 26 maggio su Netflix è uscito ‘Il Divin Codino’, film dedicato alla figura di Roberto Baggio, uno dei più grandi calciatori italiani di tutti i tempi. L’immensità di Baggio ha in effetti contribuito a generare un’enorme attesa su questo film e in molti lo hanno visto nei primissimi giorni; se non nelle primissime ore dalla sua uscita. Il film parla del rapporto di Roberto, interpretato da Andrea Arcangeli (Yemos di ‘Romulus’, per intenderci), con suo papà Florindo, morto nell’agosto 2020 a 88 anni, e interpretato da Andrea “Il Poiana” Pennacchi.
Dal Mondiale di Usa ’94 a quello (mancato) del 2002
Nel film si vedono gli esordi di Baggio al Vicenza e il suo ingaggio alla Fiorentina nel 1985. Poi c’è un salto temporale, e vediamo Baggio a Usa ’94, il mondiale in cui portò l’Italia fino in finale con i suoi magnifici gol, ma anche quello del tristemente noto rigore sbagliato in finale contro il Brasile. Proprio la Nazionale che nel 1970 aveva fatto soffrire papà Florindo. Una ferita che il piccolo Roby aveva promesso (o forse no) di vendicare. Fino ad arrivare al 2001: Carlo Mazzone lo convince ad andare al Brescia. Qui Baggio torna a far risplendere il suo genio e a sperare di tornare in Nazionale. Trapattoni gli promette di tenerlo in considerazione, poi Baggio si infortuna nuovamente ma recupera con una velocità prodigiosa, senza tuttavia convincere il ct a portarlo in Giappone e Sud Corea del 2002.