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“Gigio, Dilo, Leo, Giorgio, Spina”. Roberto Mancini prima della finalissima degli Europei a Wembley trova anche il tempo di scherzare con i suoi giocatori per smorzare un po’ la tensione. Poi torna a dettare la formazione titolare. Cancella il nome di Spinazzola, dopo qualche risata, riparte: “Emerson, Jorgio, Marco, Bare, Ciro, Lorenzo e Federico”. E poi il discorso: “Non ho niente da dirvi più. Voi sapete quello che siete, non siamo qua per caso. Siamo noi padroni del nostro destino, sapete cosa dovete fare“.
Mancini e le precedenti imprese con le squadre che attendevano un trionfo da decenni
Roberto Mancini ha compiuto una vera e propria impresa alla guida della Nazionale Italiana di calcio. Un’impresa che gli azzurri inseguivano da 53 anni. Del resto, non è la prima volta che il ‘Mancio’ è protagonista di un digiuno sportivo spezzato: che sia calciatore o che sia allenatore. Con la maglia della Sampdoria, insieme al suo “Gemello del gol”, Gianluca Vialli, conquistò l’unico scudetto vinto per ora dalla Sampdoria. Nella Lazio, riportò il club biancoceleste a laurearsi campione d’Italia dopo 26 anni dall’ultima volta. 17, invece, trascorsero dallo scudetto di Trapattoni a quello assegnato nel 2006 all’Inter quando ne fu proprio lui l’allenatore. Infine, alla guida del Manchester City, contribuì a riportare i Citizens a trionfare in Premier League dopo ben 44 anni di ‘maledizione’.
Ma adesso non è finita qua. Per i ragazzi di Mancini ci sarà giusto qualche settimana per tirare (meritatissimamente) il fiato. Perché a settembre si riprenderà con le qualificazioni ai Mondiali di Qatar 2022 contro Bulgaria, Svizzera e Lituania. Poi, a ottobre, sarà il momento di giocarsi un’altra competizione internazionale: la Nations League, a San Siro. Prima la Spagna in semifinale e poi, eventualmente, una tra Francia e Belgio in finale.