“¡Bombazo! ¡Messi se va!”. Il titolo più impattante di questa calcisticamente pazza mattinata agostana è quello del quotidiano sportivo spagnolo Mundo Deportivo. L’annunciata separazione tra Lionel Messi e il suo storico club, il Barcellona, è senza dubbio la notizia di calciomercato dell’anno, se non addirittura del decennio. Ma era davvero tutto così inaspettato?
La risposta è no. Anzi, lo scenario dell’addio della Pulga era ampiamente prevedibile, nonostante la volontà sia del Barça sia del 34enne argentino di continuare insieme archiviata la ‘guerra’ dell’anno scorso. L’annuncio è arrivato ieri sera, alle 19.33, direttamente dal sito ufficiale dei blaugrana. Il club catalano parla espressamente di ostacoli al rinnovo del contratto legati alla “regolamentazione della Liga spagnola sul tesseramento del giocatore”.
Regole di cui, va detto, sia la squadra sia l’entourage del sei volte Pallone d’Oro conoscono ormai da tempo. E che prevedono l’impossibilità del Barcellona di tesserare un nuovo calciatore a meno che non riduca il suo indebitamento stellare, che tocca gli 1,2 miliardi di euro. In poche parole significa che se il club non taglia almeno 200 milioni dal monte ingaggi non può registrare il nuovo contratto di Messi, che attualmente risulta svincolato proprio a causa della scadenza di quello precedente a giugno.
L’errore imperdonabile dai tifosi è al principio. Se le parti avessero trovato un accordo per il rinnovo prima della scadenza del contratto, non ci sarebbero stati questi problemi. Ora invece Leo Messi risulta svincolato e quindi deve accasarsi in una nuova società, con un nuovo contratto e di fatto figurando come un nuovo acquisto. Anche se la società è la stessa – il Barcellona – di un’intera vita (professionale).
I catalani dovranno ora ripartire con una nuova era, anche se il mercato e il ferreo tetto salariale della Liga in un certo senso non aiutano. Finora il Barça ha infatti tesserato solo quattro nuovi giocatori, di cui tre parametri zeri: Memphis Depay dal Lione, Sergio Agüero ed Eric García dal Manchester City. Gli unici soldi spesi sono i nove milioni per il terzino brasiliano ex Betis Siviglia Emerson Royal.
Ma quello che tutti si staranno chiedendo è: Lionel Messi dove giocherà nella prossima stagione? Anche in questo caso la risposta è abbastanza ovvia. Il fuoriclasse argentino potrà accasarsi solo in una società in grado di sopportare economicamente il suo mastodontico stipendio da 71 milioni di euro. Che, come dimostra il mancato rinnovo col Barcellona, la Pulce non è disposto a tagliare.
Per questo nella lista delle possibili destinazioni rimangono solo due mete, europee ed esotiche allo stesso tempo: i francesi del Paris Saint-Germain o gli inglesi del Manchester City, entrambi di proprietà di due sceicchi di Qatar ed Emirati Arabi Uniti. Sullo sfondo anche un outsider come il Chelsea. Ma sembra che il suo destino sia già scritto a Parigi.
Come anticipato dal Corriere della Sera, infatti, Neymar avrebbe chiamato l’ex compagno di squadra per convincerlo a sbarcare all’ombra della Tour Eiffel. Addirittura, lo avrebbe già annunciato ai compagni di squadra nella chat di gruppo del Psg. Ultimo indizio, infine, la foto postata dal dieci brasiliano due giorni fa su Instagram. Lo scatto ritrae proprio Messi in compagnia di mezzo Psg: i connazionali Leandro Paredes e Ángel Di María, l’italiano Marco Verratti e Neymar, appunto.
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