Gennaro Gattuso e la Fiorentina sono già arrivati ai titoli coda. Neanche il tempo di potere depositare in Lega Calcio il contratto (già firmato) il rapporto tra il club viola e l’ex allenatore del Napoli è già ufficialmente compromesso. Essendo l’accordo operativo a partire dalla nuova stagione sportiva (il 1° luglio) gli avvocati sono stati al lavoro per trovare una via d’uscita consensuale. Rino dà l’addio dopo appena 23 giorni dal suo annuncio. Questo il comunicato ufficiale del club.
“ACF Fiorentina e Mister Rino Gattuso, di comune accordo, hanno deciso di non dare seguito ai preventivi accordi e pertanto di non iniziare insieme la prossima stagione sportiva. La Società si è messa immediatamente al lavoro per individuare una scelta tecnica che guidi la squadra Viola verso i risultati che la Fiorentina e la Città di Firenze meritano”.
I motivi di un addio così rapido
Da tre giorni Gattuso e la Fiorentina avrebbero aperto un confronto serrato riguardo alle scelte di calciomercato per la prossima stagione. Secondo quanto si è appreso, i vertici della Fiorentina avrebbero ribadito a Gattuso e al suo agente, Jorge Mendes, che la linea della società, pur in un’ottica di crescita, rimane quella di non sottostare ai condizionamenti dei procuratori e di non sostenere costi di ingaggio eccessivi e superiori al valore tecnico dei calciatori che eventualmente potrebbero interessare.
Un esempio è quello di Sergio Oliveira del Porto, che sembrava in partenza per Firenze, ma per il quale ora il Porto chiede una cifra ritenuta non congrua (oltre 20 milioni) per un calciatore di 29 anni. Ma i problemi riguarderebbero anche altri giocatori che Gattuso avrebbe voluto portare alla Fiorentina. Lo stesso discorso, infatti, valeva per Gonçalo Guedes (24 anni), esterno d’attacco di proprietà del Valencia che, nonostante la necessità di fare cassa entro la fine del mese, ha continuato ad alimentare l’asta. Dai 15 milioni iniziali ad oltre 20.
Tanti addii per ‘Ringhio’ come allenatore
Gennaro Gattuso ha allenato otto squadre diverse negli ultimi otto anni. 43 anni compiuti a gennaio, l’ex centrocampista del Milan ha già in curriculum esoneri (al Palermo) e una sfilza di dimissioni. Dall’Ofi Creta al Pisa, passando per la primavera del Milan e la squadra maggiore. Sotto la dirigenza di Zamparini, il cui rapporto con gli allenatori è sempre stato turbolento, Gattuso lascia il club palermitano dopo solo sei partite (2 vittorie, 3 sconfitte e 1 pari). Dalla Sicilia, Gattuso decide di volare in Grecia. Un’esperienza, quella all’Ofi Creta, che lo vede sfogarsi pubblicamente contro la società. Gattuso si dimette dopo sette partite a causa di problemi societari come il mancato stipendio ai giocatori. C’è poi l’esperienza in Lega Pro con il Pisa. L’ex campione del mondo porta i toscani in Serie B. Anche qui, nonostante il buon risultato, Gattuso a un certo punto denuncia le inadempienze della dirigenza (anche in questo caso contratti non pagati).
Dopo la nuova retrocessione, Gattuso dà l’addio per approdare alla Primavera del Milan e poi alla squadra maggiore. Nonostante il grande legame con la società con cui ha vinto di più da giocatore, alla fine della stagione 2018-2019 Gattuso dà l’addio ai rossoneri a causa di divergenze sul calciomercato, rinunciando anche a due anni di stipendio. Un mercato a cui il club rossonero aveva imposto l’austerity per portare raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2021. Gattuso approda al Napoli, dove resta per circa un anno e mezzo, prima della frattura definitiva con il presidente Aurelio De Laurentiis. Gattuso lo attacca pubblicamente in conferenza stampa, dicendosi deluso dal suo comportamento. Alla fine della scorsa stagione arriva il suo esonero, prima di un’esperienza con la Fiorentina che è finita ancor prima di iniziare.
I successori di Gattuso alla Fiorentina
I primi nomi credibili come successore di Gennaro Gattuso sulla panchina della Fiorentina sono quelli di Claudio Ranieri, Walter Mazzarri e Rudi Garcia. Con quest’ultimo in ascesa. E c’è anche l’ipotesi del ritorno-conferma di Beppe Iachini, che nelle ultime due stagioni ha condotto i viola ad una doppia salvezza. Ma al momento in vantaggio ci sarebbe proprio Garcia. In Italia il tecnico francese ha già guidato la Roma tra il 2013 ed il 2016 ed è reduce dall’esperienza sulla panchina del Lione.