Gli europei di calcio e le espressioni più curiose che già fanno il giro del mondo: “ala di piccione” e “cacciatore di farfalle” nel linguaggio dei tifosi.
Il calcio, con la sua capacità unica di unire persone provenienti da ogni angolo del pianeta, si appresta a vivere uno dei suoi momenti clou con l’attesissimo Euro 2024. Tra tattiche sofisticate e gol spettacolari, ciò che spesso rimane impresso nella mente dei tifosi sono quelle espressioni pittoresche che descrivono azioni o situazioni di gioco in modo quasi poetico. Grazie agli esperti linguistici di Babbel, abbiamo raccolto le dieci metafore calcistiche più affascinanti tra i Paesi qualificati all’evento.
In Francia, l’“aile de pigeon” non è solo una parte dell’uccello ma anche una raffinata tecnica calcistica. Questa mossa vede il calciatore colpire la palla in aria con una posizione del corpo che ricorda vagamente quella dell’animale in volo. Oltrepassando i confini francesi, nei Paesi Bassi troviamo lo “stofzuiger”, ovvero l‘”aspirapolvere”, quel giocatore indispensabile per mantenere pulito il gioco e recuperare palloni preziosi.
Gli appellativi più curiosi d’Europa
L’Ungheria ci regala il termine “lepkevadász”, o “cacciatore di farfalle”, per descrivere quei portieri che sembrano danzare invano verso la palla senza mai catturarla. Nel Regno Unito invece si parla di “bicycle kick” per indicare quella rovesciata acrobatica che affascina sempre gli spettatori per la sua audacia e bellezza.
La Spagna chiede cartellini gialli dipingendo metaforicamente il fallo come un quadro da colorare di giallo (“pintalo de amarillo”), mentre in Turchia si parla ironicamente di giocatori sfortunati come “bal yapmayan arı”, ovvero “api senza miele”. In Italia, invece, l’espressione “corto muso” evoca immagini delle corse ippiche ma viene utilizzata per descrivere vittorie ottenute con margini minimi.
La Germania ci offre la figura della “Fahrstuhlmannschaft”, letteralmente “squadra ascensore”, simbolo delle squadre incapaci di trovare stabilità tra le varie categorie. La Repubblica Ceca chiude questa nostra panoramica linguistica con gli “jedenáct statečných” o “gli undici coraggiosi”, pronti a sacrificarsi sul campo dopo serate poco sobrie.
Queste espressioni dimostrano quanto il linguaggio del calcio sia ricco e variegato, riflettendo non solo aspetti tecnici dello sport ma anche elementi culturalmente specifici dei vari Paesi. Gianluca Pedrotti da Babbel sottolinea come conoscere questi termini arricchisca l’esperienza degli appassionati rendendoli parte attiva della grande comunità internazionale del calcio.
Euro 2024 sarà quindi non solo un evento sportivo imperdibile ma anche una straordinaria occasione per celebrare questa incredibile diversità linguistica e culturale attraverso lo sport più amato al mondo.