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Era nell’aria già da un po’, ma ora è ufficiale: la finale di Champions League non si terrà a San Pietroburgo. Evelina Christillin, consigliera della Fifa, ha dichiarato che “la partita è stata spostata a Parigi“. La data resterà la stessa e non ci sono programmi per un’eventuale cancellazione del grande match. “Parigi è un posto facilmente raggiungibile e con una grande capacità organizzativa“, ha aggiunto Christillin. “Il presidente Macron è in contatto continuo con il presidente Ceferin. Ci sono anche le questioni umanitarie, molti calciatori devono essere evacuati dall’Ucraina, è stata una scelta giusta e obbligata“.
Sfumata l’ipotesi Londra
Secondo quanto riportato da The Idependent, negli ultimi giorni era stata vagliata anche la possibilità di portare la finale della Champions League a Londra. In questo scenario, due stadi importanti come Wembley e il Tottenham Hotspur Stadium non sarebbero stati utilizzabili (in quanto già occupati) e ci si sarebbe dovuti orientare su un’alternativa prestigiosa come il London Stadium, casa del West Ham United. Ora chiaramente l’ipotesi è sfumata.
Ucraina, Malagò: “Finale Champions? Dopo Uefa altri seguiranno”
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Giovanni Malagò, il presidente del Coni, ha commentato la decisione della Uefa. “Vedrete che nel giro di poco saranno molte le Federazioni, sia nazionali che comitati Europei e organismi internazionali che prenderanno questi provvedimenti. A livello individuale già li stanno prendendo molti atlete e atlete, io aggiungo giustamente“.
Malagò, intervenuto a margine della Giornata Europea contro le molestie nella sede di Roma del Parlamento Europeo, ha poi commentato l’eventualità che la Russia sia sanzionata alle prossime Paralimpiadi. “Questo è un tema che riguarda il Comitato internazionale paralimpico. Penso che gli atleti non debbano essere penalizzati ulteriormente, ma gli organismi che li rappresentano sono coinvolti e non si può far finta di niente“.