Mentre lentamente l’Italia si avvia verso la Fase 2 dell’emergenza coronavirus, lo sport resta fermo. La Serie A di calcio, così come tutte le altre manifestazioni sportive, è sospesa in un limbo che fa discutere milioni di appassionati. La priorità, però, è e deve restare la salute di atleti e spettatori e, solo quando la pandemia sarà stata sconfitta, si potrà riprendere a giocare. Sulla questione è intervenuto il presidente del CONI, Giovanni Malagò: “La Serie A ha diritto e dovere di completare la stagione se lo ritiene opportuno. Poi penso sia indispensabile prevedere un’alternativa, lo dico senza polemica“, il suo commento.
Malagò è anche tornato sulle recenti parole del presidente della FIGC, Gabriele Gravina, che non vuole passare per “il becchino del cacio italiano”. “Ho visto la sua intervista, non so se il suo fosse un appello al governo. Penso di essere stato molto corretto nei suoi riguardi – prosegue il presidente del CONI -. I tanti tamponi che servirebbero per ripartire? Nelle prossime settimane ci deve essere una situazione di disponibilità dei reagenti che adesso non c’è. Se la scarsità perdurasse non sarebbe certo una bella cosa. Non assegnare lo scudetto? Riguarda tutti gli sport: se i campionati non si concludessero sarebbe giusto non assegnare nessun titolo“.
Dal calcio, alle Olimpiadi. I Giochi di Tokyo, originariamente in programma per questa estate, sono stati rinviati al 2021, ma in molti temono che, se la situazione non dovesse risolversi in un breve lasso di tempo, rischierebbero di essere definitivamente cancellati. “Personalmente non ho timori – rassicura Malagò -. In epoca di social ognuno può esprimere la propria opinione, c’è chi parla di vaccino tra due anni e chi dice che sarà disponile a settembre. Questa mattina mi ha fatto riflettere la dichiarazione di Djokovic, che ha detto che se fosse obbligato a sottoporsi a un vaccino non sa se lo farebbe e se metterebbe fine alla sua carriera. A differenza di altri non ho nessuna certezza“.
Malagò ha quindi accolto con favore la decisione dell’Usada, l’agenzia statunitense antidoping che, impossibilitata a ricorrere ai metodi tradizionali per via del lockdown provocato dalla pandemia, ha varato un sistema di controlli online sulle piattaforme Zoom e Facetime. “E’ un’iniziativa forte, che funziona perché c’è stata una totale ‘complicità’ degli atleti nell’accettare. E’ un bel segnale“.
Una chiosa finale sull’ipotesi che Ivan Zaytsev, stella della pallavolo italiana, rischi di lasciare Modena a causa della possibile crisi finanziaria provocata dal coronavirus. “Zaytsev è un patrimonio dello sport italiano. Ho molto apprezzato la parole della presidente di Modena, Catia Pedrini, che pur essendo super-legata a lui ha anche detto con grande onestà di dover verificare se è o meno in condizione di poterselo permettere. E’ un segnale di sensibilità e responsabilità“, conclude Malagò.
Quello che emerge dal rapporto è che nessuno Stato sta cercando davvero di dire addio…
Dall'indagine che ha coinvolto la Generazione Z è emerso che soltanto il 20% si sente…
Sciopero nazionale della sanità: medici e infermieri protestano contro la manovra 2025 per chiedere dignità,…
Donald Trump prepara la sua nuova amministrazione con nomine sorprendenti e fedeli alleati, puntando su…
Scopri i dettagli del Bonus Natale 2024: requisiti, novità e modalità per ottenere i 100…
Il patron di X avrebbe messo in discussione alcuni dei candidati scelti da Boris Epshteyn,…