Un anno di carcere con sospensione condizionale, più 75mila euro di multa. È questa la sentenza del tribunale penale di Versailles nei confronti di Karim Benzema, calciatore della nazionale francese attualmente al Real Madrid. Benzema non era presente al momento della sentenza. I suoi legali rappresentanti hanno già annunciato ricorso.
Non si tratta, comunque, del primo episodio che sfocia nel penale con protagonista un calciatore. Vediamo, a partire proprio dal caso Benzema, gli episodi più eclatanti degli ultimi tempi che hanno sporcato la fedina (e la reputazione) di giocatori anche celebri.
Karim Benzema: condannato per tentata estorsione
I fatti che hanno portato alla condanna di Karim Benzema risalgono al 2015, quando l’attaccante giocava nel Lione. Benzema, in particolare, è stato condannato in quanto complice, secondo il giudice, di quattro ricattatori (anch’essi condannati dal tribunale di Versailles). Questi erano entrati in possesso di un ‘sextape’ con protagonista un altro calciatore allora al Lione, Mathieu Valbuena. Proprio tramite l’intercessione di Benzema, secondo il giudice, i criminali avrebbero provato a lucrarci su. Chiedendo denaro per non diffondere il video.
L’intervento nella vicenda di Benzema è alla base della sua condanna. La conversazione che il calciatore attualmente al Real Madrid ebbe con Valbuena, in cui lo invitava a entrare in contatto con gli estorsori, costituisce un “atto deliberato” a favore dell’estorsione stessa, secondo la Corte di Versailles.
Gli avvocati di Benzema, comunque, hanno già annunciato battaglia, dichiarandosi “sbalorditi dalla sentenza”.
Benjamin Mendy: in carcere con l’accusa di violenza sessuale
Un altro caso che sta tenendo banco nel mondo dello sport è quello che vede in carcere, in attesa di udienza preliminare, un altro nazionale francese, il difensore Benjamin Mendy.
Arrestato lo scorso 26 agosto con l’accusa di stupro e molestie nei confronti di due donne e una ragazza non ancora 18enne, il calciatore ha ricevuto la sospensione ufficiale dal suo club, il Manchester City. Il 10 settembre, dopo essere comparso in tribunale, è poi entrato in carcere. A metà novembre, altre due accuse di stupro hanno coinvolto il francese, che è rimasto in carcere. L’udienza preliminare davanti al giudice è attesa per il prossimo 15 dicembre.
Fabrizio Miccoli: condannato a 3 anni e 6 mesi per estorsione aggravata dal metodo mafioso
Ed è proprio delle ultime ora la notizia della condanna di un altro sportivo che, all’epoca dei fatti contestati, giocava in Serie A: l’ex capitano del Palermo Fabrizio Miccoli. La seconda sezione della Corte di Cassazione ha infatti condannato in via definitiva a 3 anni e 6 mesi di carcere l’ex calciatore.
I giudici lo hanno ritenuto colpevole, in particolare, di aver commissionato un’estorsione, aggravata dal metodo mafioso, a Mauro Lauricella, figlio del boss del quartiere Kalsa di Palermo, Antonino Lauricella detto “U’ Scintilluni”. Non vi sono misure alternative al carcere, per Miccoli. La causa è da ricercare proprio nell’aggravante mafiosa associata al reato commesso.
Ronaldinho: oltre cinque mesi di carcere in Paraguay
Risale invece allo scorso anno l’intricata vicenda giudiziaria che ha avuto come protagonista Ronaldinho, ex calciatore, tra le altre, di Paris Saint-Germain, Barcellona e Milan. Il campione del mondo 2002, simbolo del Joga Bonito brasiliano di inizio anni 2000, è stato arrestato due volte in Paraguay, nel giro di tre giorni: il 5 marzo per essere entrato nel Paese con documenti falsi, il 7 per riciclaggio di denaro, in una vicenda che vedeva coinvolto (e ugualmente arrestato) il fratello e agente Roberto de Assis Moreira.
Ronaldinho è stato poi rilasciato dal carcere di Asuncion il 24 agosto, su decisione del giudice. In carcere era stato protagonista, tra l’altro, di partitelle con altri detenuti capaci di attirare l’attenzione delle telecamere dei canali d’informazione internazionali.
Kokorin: quasi un anno dietro le sbarre per aggressione
Fra i casi più eclatanti di problemi di giustizia nel mondo del calcio va segnalata anche la storia di Aleksandr Kokorin, attualmente sotto contratto con la Fiorentina. L’attaccante russo, che godeva già a inizio carriera della non invidiabile fama di “bad boy”, fu arrestato il 9 ottobre 2018 assieme a un compagno di squadra dell’epoca allo Zenit (Pavel Mamaev). I due avevano aggredito un funzionario pubblico a Mosca.
Si scoprì poi che, solo poche ore prima, avevano aggredito anche un autista impegnato con la tv pubblica russa, provocandogli danni cerebrali. Kokorin e Mamaev furono condannati rispettivamente a 18 e 17 mesi di carcere. Kokorin uscì, su delibera del giudice, in anticipo, il 17 settembre 2019.
Dopo aver pagato il debito con la giustizia la sua carriera non è comunque riuscita a prendere slancio, nonostante l’approdo in un campionato di prestigio come la Serie A italiana. un’interminabile serie di infortuni ha costretto infatti Kokorin a pochissime presenze.