Soffia aria di tempesta sul mondo arbitrale tra inchieste, dimissioni, errori e Var poco funzionanti. C’è ancora rabbia all’Inter per quanto accaduto sabato sera in uno dei tre anticipi della 17° giornata di campionato. A Monza i nerazzurri vengono raggiunti al 93’ (autorete di Dumfries), ma la furia del club di viale Liberazione si scaglia contro l’arbitraggio di Sacchi per il gol del 3-1 annullato ad Acerbi per un presunto fallo di Gagliardini su Pablo Marì. In realtà le immagini mostrano i due giocatori del Monza (il secondo è Izzo) scontrarsi tra loro.
L’errore è del direttore di gara che fischia qualche istante prima della deviazione vincente di Acerbi e così facendo non ha permesso alla Var di intervenire per correggere la decisione. Adesso Sacchi sarà fermato almeno fino a fine gennaio, forse di più. E da quanto emerso, l’arbitro ha ammesso di aver sbagliato già al quarto uomo, Massimi, che a sua volta ha ribadito l’errore alla panchina nerazzurra, che in quel momento stava protestando in maniera piuttosto – ed era comprensibile – vibrante.
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A dire il vero, anche il Monza ha protestato nel primo tempo per un contatto in area tra Acerbi e Ciurria, ma è un episodio interpretativo e il Var non poteva richiamare l’attenzione del direttore di gara. Non è stato, però, l’unico episodio controverso di una stagione nera. Ieri la sfida tra Salernitana e Torino si è bloccata all’intervallo, durato più di 25 minuti. Il secondo tempo è iniziato con un grande ritardo a causa di alcuni problemi al monitor del Var a bordo campo. E come dimenticare quanto accaduto l’11 settembre scorso in tre partite, in una domenica davvero nefasta per la nostra serie A.
Sticchi Damiani, presidente del Lecce, si è arrabbiato per l’arbitraggio di Pairetto, insensibile a due falli di mano in area del Monza, mentre Daniele Pradé, ds della Fiorentina, si è infuriato con Orsato per non aver punito il fallo di Kasius su Martinez Quarta nell’azione del vantaggio del Bologna firmato da Arnautovic, nel match poi terminato 2-1 per i rossoblù. Senza dimenticare il caos esploso in Juventus-Salernitana. Il duo Marcenaro-Banti (uno in campo, l’altro negli studi di Lissone alla Var) hanno annullato la rete valida di Milik per il presunto fuorigioco di Bonucci. Al termine della gara la Juventus ha diffuso il frame che immortalava Candreva oltre la linea di tutti i bianconeri nell’area della Salernitana (Bonucci compreso).
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Un’immagine che ha creato imbarazzo nel mondo arbitrale. Per la prima volta la tecnologia invece di correre in soccorso all’occhio umano, ha sovvertito una decisione inizialmente corretta, negando un gol ai bianconeri. E la situazione per il mondo arbitrale è peggiorata per le dimissioni di Alfredo Trentalange, presidente dell’Aia, che ha pagato lo scandalo D’Onofrio, l’ex capo della giustizia degli arbitri, accusato di traffico di stupefacenti. Gli errori grossolani, però, non colpiscono solo la A.
È davvero eclatante quanto accaduto nella Prima Categoria pugliese, girone B, nella sfida salvezza tra il Noicattaro e il Castellana. Gli ospiti passano in vantaggio al 18’ con un gol mai segnato. Incredibile, ma vero. L’attaccante devia sull’esterno della rete un cross dalla destra, ma l’arbitro tra l’incredulità generale convalida il gol. Si scatena un parapiglia intorno a lui, vigorose le proteste sugli spalti, con gli ospiti a festeggiare dimenticando cosa sia il fair play. In serata poi il Castellana, che quel match lo ha vinto proprio 1-0, ha chiesto scusa, mentre il Noicattaro farà ricorso per ripetere la gara. Ma sta di fatto che il momento sciagurato degli arbitri continua su ogni campo italiano.