Alberto Zaccheroni, tra le altre ex allenatore di Milan (con il quale ha vinto uno scudetto nel 1999), Inter e Juventus, è ricoverato da ieri sera nel reparto di rianimazione dell’ospedale Maurizio Bufalini di Cesena. Il calcio è in ansia per lui. Da quanto è emerso, nel tardo pomeriggio di venerdì 10 febbraio Zaccheroni è caduto nella sua abitazione di via Leonardo Da Vinci a Cesenatico, sulla costiera romagnola, ha sbattuto con violenza la testa a terra ed è stato subito trasportato in ambulanza all’ospedale di Cesena. I soccorsi sono arrivati subito: i sanitari del 118 lo hanno trovato steso a terra privo di sensi nei pressi di una scala interna.
Le condizioni
Al momento della caduta, in casa c’erano anche la moglie Franca e Lara, la compagna del loro figlio Luca. Le prime cure sono state prestate per il serio trauma cranico conseguente alla caduta. Però, non è chiaro se a rendere critica la situazione sia stato il trauma in sé o se il colpo alla testa sia la conseguenza di un precedente malore. Da quanto risulta, gli esami tomografici hanno dipinto un quadro serio della situazione e per questo Zaccheroni, che è comunque vigile, è stato ricoverato in rianimazione: la prognosi è comunque riservata. Negli ultimi anni Zaccheroni ha vissuto a stretto contatto con gli amici di Cesenatico e quelli degli ambienti calcistici, che incontra soprattutto al Bagno Marè, lo stabilimento balneare gestito dal figlio Luca.
Chi è
Il 1° aprile Zaccheroni compirà 70 anni. È un ex difensore, anche se non ha giocato ad alti livelli per una malattia polmonare che ai tempi gli ha impedito di proseguire. Quindi, Zaccheroni ha intrapreso la carriera da allenatore nel Cesenatico nella metà degli anni ’80, prendendo in corsa una squadra che rischia la retrocessione dalla C2 alla D. La sua nuova avventura va avanti sulle panchine di Riccione, San Lazzaro e Baracca Lugo (qui vince il suo secondo campionato Interregionale). Dopo le esperienze con Venezia e Bologna si fa notare a metà degli anni ‘90 alla guida del Cosenza che si salva nonostante una penalizzazione di 9 punti. Ed ecco il salto all’Udinese, con il suo marchio di fabbrica il 3-4-3.
I successi
In Friuli ottiene grandi risultati: un 11°, un 5° e un 3° posto che vale la Champions. Nel 1998 il balzo al Milan di Silvio Berlusconi (con il quale sarà sempre in contrasto) e Adriano Galliani. E alla prima stagione in rossonero vince uno scudetto inatteso, il 15° all’epoca del Diavolo, soffiandolo in rimonta alla Lazio di Sven Goran Eriksson (che lo vince poi nella stagione successiva) con sette vittorie di fila nelle ultime sette gare. È l’apice della sua carriera. Poi allena anche Lazio, Inter, Torino e Juventus, fino a quando nel 2010 diventa commissario tecnico del Giappone. Il trionfo con i nipponici arriva subito, già nel 2011, con la vittoria della Coppa d’Asia in Qatar. L’ultima esperienza nel biennio 2017-2019 sulla panchina degli Emirati Arabi Uniti.