Un paziente di Vite al Limite è morto all’età di 30 anni. La sua storia ha commosso il web e anche il dottor Nowzaradan: non se lo aspettava.
Forse in molti ricorderanno Destinee Lashaee, il primo trans all’ interno del cast del reality Vite al Limite. La notizia della sua morte, sopraggiunta a soli 30 anni, ha fatto il giro del web e ha scosso i social. Non si sa la causa della morte, anche se ci sono terrificanti sospetti.
Wayne Compton, il fratello di Destinee, ha confermato la morte della star del reality con un commovente post condiviso su Facebook: “No no no mi dispiace fratello. Ti accetto per quello che sei, accetto ogni difetto che ti accompagna, mi dispiace che ti sei sentito solo, mi dispiace che tu sentissi di non avere nessun altro a cui rivolgerti, mi dispiace che tu sentissi di non avere altro opzione Il destino non avrebbe voluto questo, signore perché continuo a portarmi via i miei fratelli”
Il destino infatti ha voluto che tempo fa, venisse a mancare un altro fratello di Wayne. Lashaee, nato Matthew Ventress e cresciuto in affidamento, è apparso nella settima stagione di Vite al Limite all’età di 27 anni. La sua storia ha colpito molto i telespettatori, che nel programma viene raccontata così: “Destinee non si è mai sentita adeguata. Ora, essendo una donna transgender di 270 chili, le piacciono le sue curve, ma dovrà salutarle se vuole procedere alla transizione completa.”
Il paziente di Vite al Limite prima di morire scrive un post sospetto
All’interno dello show Destinee ha parlato dei suoi problemi con il cibo, ma anche della sua depressione da cui sfuggiva attraverso il cibo. Ma era cosciente che ciò la stava uccidendo e ha voluto chiedere aiuto al Dottor Now che l’ha seguita, valutando i suoi miglioramenti.
Dopo la partecipazione allo show Destinee infatti perse ben 200 chili, celebrando questo importante traguardo sui social, condividendo una serie di foto sulla sua trasformazione: “Fidati anche io non ci credo. Ho detto allo show che sarei stata una delle più grandi storie di successo che abbiano mai visto, anche se quell’esperienza mi ha incasinato mentalmente e con tutto il resto con cui avevo a che fare. Ho continuato a spingere, sto ancora spingendo.”
Destinee quindi ce l’aveva fatta. Forse aveva vinto la battaglia contro il suo peso, ma non contro la depressione. Sempre sui suoi social tempo fa è apparso un post piuttosto preoccupante: “A tutti coloro che mi amano e mi supportano sinceramente, vi amo e sono grato di aver toccato milioni di vite e cuori in tutto il mondo. Vivendo la mia vita con così tanto dolore per così tanto tempo ho capito che Dio non commette errori. Sono grato per il mio viaggio e per tutto quello che ho passato. Non rimpiango un solo momento. Vi amo tutti.” Cosa ha causato la morte della paziente di Vite al Limite?
La produzione di Vita al Limite è finita in tribunale per Destinee Lashaee
C’è un aspetto ancora più inquietante. Pare che i legali di Destinee Lashaee abbiano citato in giudizio Megalomedia, la società di produzione del reality show. La produzione è stata accusata di negligenza e per aver inflitto intenzionalmente disagio emotivo, frode e altri reati. Destinee infatti aveva affermato di essere stata sfruttata dai produttori e costretta a radersi la faccia davanti alla telecamera.
Come si apprende da the-sun.com la star del reality aveva affermato che la società si era “approfittata” di lei, concentrandosi “solo sugli ascolti”. Aveva accusato la società di produzione di averle promesso di pagare le cure per la salute mentale, dopo averli informati che lei era affetta da “disforia di genere” e disagio emotivo per la perdita di suo fratello, che è morto tra le sue braccia.
La paziente di Vite al Limite pare che avesse anche dichiarato di essere stata “sotto pressione” per radersi il viso, cosa che le provocò forte stress e ansia. Il deposito in tribunale afferma testuali parole: “Le riprese della sua rasatura sono state così dolorose che non sono state inserite nello spettacolo. Lo stress ha portato la querelante ad avere un esaurimento nervoso in cui ha cacciato i produttori da casa sua e ha minacciato di uccidere loro e se stessa.”
Ha poi affermato che invece di contenere la situazione, i produttori sono tornati a casa sua nella speranza di ottenere filmati più drammatici e che “hanno aggravato tutto” piuttosto che “fornire un’assistenza adeguata”. Quando li “respingeva”, i produttori “minacciavano di ridurre i pagamenti per non fornire la chirurgia promessa”. Ha anche fatto sapere che sebbene la società di produzione “avesse promesso” di pagare le cure le erano rimaste migliaia di dollari in spese mediche.
I documenti del tribunale affermano ciò: “Gli effetti della manipolazione dell’attore da parte degli imputati per scopi drammatici, insieme alle conseguenze per la dieta e le richieste degli imputati all’attore, hanno avuto un enorme tributo psicologico sull’attore”.
Non è chiaro cosa abbia scaturito la morte di Destinee Lashaee e al momento non ci sono ulteriori dichiairazioni ufficiali in merito.