Esce oggi ‘Flop’, il nuovo album del rapper Salmo, a tre anni di distanza da ‘Playlist’. ‘Flop’, che lo stesso artista definisce ironicamente il suo “disco peggiore”, contiene 17 tracce inedite, che uniscono l’anima più rap dell’artista a quella rock, pop e elettronica. Filo conduttore, come si desume dal titolo, è il tema del fallimento, che con tutte le sue sfumature segna comunque la vita di ogni essere umano. Salmo affronta quella che forse è anche la paura più grande di ogni artista. Non a caso la copertina di ‘Flop’ è una citazione da ‘L’angelo caduto’ di Alexandre Cabanel, che raffigura Lucifero nel momento esatto della sua caduta.
Un album multiforme e controcorrente che punta a disorientare il pubblico, giocando con la versatilità propria dell’artista sardo. Ad accompagnare Salmo nel viaggio, un trio d’eccezione di artisti: Marracash, Gué Pequeno e Noyz Narcos.
Eclettico, anticonformista, provocatorio, Salmo con oltre 2,1 miliardi di streaming totali, 56 dischi di platino e 31 dischi d’oro, sfugge costantemente alle etichette e ancora una volta scardina i connotati della scena a suo modo, sia con la musica che con i testi.
Salmo è uno dei rapper più conosciuti e apprezzati in Italia. Maurizio Pisciottu, questo il suo vero nome, è nato a Olbia, classe 1984. Fin da giovanissimo inizia a scrivere le sue prime rime. Nel 2011 pubblica il suo primo album The Island Chainsaw Massacre. Nel 2012 esce il suo secondo album, Death USB, e nello stesso anno l’artista si aggiudica un premio agli MTV Hip Hop Award nella categoria Best Crossover. L’anno dopo dà alle stampe Midnite, che debutta al primo posto nella classifica italiana ottenendo il pochi mesi il disco d’oro.
A inizio 2016 torna sul mercato con l’album Hellvisback, altro grande successo commerciale, capace di raggiungere il disco di platino.
La fama è lì che lo aspetta e, da quel momento, la sua carriera sarà in costante ascesa. Il suo quinto album, Playlist, uscito nel 2018 gli è valso la conquista di sei dischi di platino.
Dalle prime canzoni, dure e polemiche, fino all’ultimo album Playlist, con hit più orecchiabili ma senza scadere nel banale, il rapper saldo si è saputo reinventare e adattare a un’industria in continua evoluzione. Tra le sue canzoni più famose, “Il senso dell’Odio” tratto dal disco di debutto The Island Chainsaw Massacre (2011). Una canzone dove proprio il sentimento antitesi dell’amore viene umanizzato come atto sincero e spontaneo.
“1984” forse la perla più bella di Hellvisback, è un viaggio a ritroso nel tempo dove l’artista ripercorre la sua vita e la sua carriera, tra successi e insuccessi.
Con “Estate dimmerda” e “90 minuti“, il rapper sardo punta il dito contro l’italiano medio, la politica e la società in generale. Due canzoni dissacranti e irriverenti che portano a galla il suo lato più polemico e spietato. Salmo, tuttavia, riesce anche a esternare il suo lato più romantico e lo fa con la hit “Il cielo nella stanza”, una serenata rap dedicata alla fidanzata. Nonostante “I versi d’amore mi fanno sentire uno stupido” la canzone è un successo clamoroso, capace di sottolineare ancora una volta la versatilità di un artista che ha caratterizzato la musica italiana negli ultimi anni.
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