Martin Scorsese a Torino per ricevere la “Stella della Mole”, chi c’era e il racconto del regista

Durante la masterclass Martin Scorsese ha raccontato la sua vita ripercorredo i momenti salienti della sua carriera, sin dagli inizi

Martin Scorsese è arrivato a Torino lunedì 7 ottobre, ospite del Museo Nazionale del Cinema. Il grande regista americano era in città per ricevere la Stella della Mole e per tenere una masterclass. Ad attenderlo tantissimi fan che lo hanno accolto con infinito affetto: alcuni erano lì già dalle 15 per chiedere un autografo. Diversi personaggi famosi sono stati presenti per assistere alla consegna della Stella. “Grazie per questa accoglienza e per questo regalo“, ha commentato Scorsese, che ha ricevuto dal presidente del Museo Enzo Ghigo una copia in DCP delle rare scene eliminate dal capolavoro “Cabiria”, girato 110 anni fa a Torino. Nell’Aula del Tempio Scorsese ha ricevuto il premio alla carriera.

Gli ospiti

Sul red carpet c’erano la figlia Francesca, Giuseppe Tornatore, il celebre attore Willem Dafoe e gli scenografi Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo. Avrebbe dovuto essere presente anche Leonardo DiCaprio, che però alla fine non si è presentato. Tornatore ha detto: “Forse nessuno gli ha mai chiesto come passa il tempo libero, forse perché il suo è tutto tempo libero in cui la ragione di vita è il cinema. Sembra improbabile che gli resti altro tempo, il suo rapporto con il cinema è assoluto. Nessuno conosce la storia del cinema come lui, per Martin noi siamo ciò che abbiamo visto e questo è il motore del suo cinema. La cinematografia di Scorsese è unica e inimitabile“.

Martin Scorsese
Martin Scorsese | ANSA/ALESSANDRO DI MARCO – Newsby.it

Il presidente del Museo Enzo Ghigo ha dichiarato: “Questa è una serata di gala per un ospite eccezionale che siamo orgogliosi di ospitare”. “È davvero un grande onore avere un grande ospite, in questi anni ne abbiamo avuto tanti. Martin Scorsese è la materializzazione della storia del cinema. Ha attraversato il passato, il presente e il futuro“, ha aggiunto De Gaetano. Il sindaco di Torino ha sottolineato: “È per Torino uno straordinario privilegio vivere questa serata glamour. È un onore avere un regista così importante nel simbolo della città. Siamo orgogliosi di contribuire a questo evento”.

Cosa ha detto il regista

Durante la masterclass Martin Scorsese ha raccontato la sua carriera ripercorredo alcuni momenti salienti partendo dagli inizi. Negli anni ’60 a New York “ho avuto una grande fortuna perchè il cinema si stava reinventando grazie alla new wave americana e alla scena underground, che stavano rifacendo da zero il cinema”, ha detto il regista. Poi ha parlato del suo primo film Chi Sta Bussando Alla Mia Porta del 1967: “Ho impiegato tre anni per fare il mio primo film, che conteneva anche alcuni temi ed elementi che poi ho riportato in Mean Street. Quel film non era ancora un film del tutto compiuto perchè non era ancora pronto visto stavo ancora crescendo“.

Taxi Driverera un film che nessuno voleva farci fare, ma noi (Scorsese e Robert De Niro) ci siamo imposti, perchè parlava dell’alienazione della società. Quel film è stato costruito dalla nostra passione (Scorsese, De Niro e lo sceneggiatore Paul Schrader) e quella passione si nota in tutte le inquadrature”, spiega Scorsese riferendosi a uno dei suoi maggiori successi. Poi parla di un altro capolavoro, Killer of The Flower Moon:Quello che abbiamo cercato di fare in quel film, come anche in altri film, è raccontare la hybris del potere, che è rappresentata dal personaggio di De Niro, che nel suo modo di vedere ama gli Osage”.

Dovevo fare un film su Sinatra ma è stato rimandato, ne sto preparando uno su Gesù ma – ha raccontato il regista – sto lavorando su più fronti: mi sono di recente appassionato agli scavi archeologici, e poi andrò a Polizzi Generosa, la città di mio nonno paterno, che si chiamava Francesco Scozzese. Quando è arrivato negli Usa hanno trascritto male il nostro cognome. Sarà un momento importante per me e la mia famiglia, mi piace immaginare che farò film che sgorgheranno da questa esperienza“.

Poi ha concluso: “La nostra arte è ancora nella sua infanzia, le possibilità sono infinite. Grazie a mia figlia sono finito anche su Tiktok, anche se non lo sapevo: magari in futuro farò qualcosa anche io su quel social, chi può dirlo? Fa tutto parte della comunicazione, l’importante è avere chiaro cosa si vuole dire e come si vuole farlo“.

 

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