Maria Grazia Calandrone è una poetessa, giornalista, drammaturga, autrice e anche conduttrice per Radio Rai 3. La passione per la letteratura è nata in lei sin da ragazza e ha così fatto il possibile per poterla trasformare in un lavoro. L’obiettivo è pienamente riuscito, come dimostrano i numerosi riconoscimenti arrivati nel corso della sua carriera. Le sue opere si distinguono per l’attenzione ai temi sociali e alle difficoltà che si possono presentare nella vita di ognuno di noi e possono essere considerate un riflesso dei problemi che lei stessa ha vissuto in prima persona.
La profondità delle opere di Maria Grazia Calandrone
Maria Grazia Calandrone è nata a Milano il 15 ottobre 1964, ma ormai da tempo vive a Roma. Attualmente è una delle poetesse e drammaturghe più apprezzate, che ha fatto il suo esordio letterario nel 1994 con la Silloge “Illustrazioni”. Già in quel periodo arriva per lei il suo primo riconoscimento importante, il premio Eugenio Montale. Non resterà a lungo inoperosa: quattro anni dopo esce infatti “Pietra di Paragone”, un saggio che lei ha voluto dedicare al padre a cui era particolarmente legata, un deputato comunista, autore di saggi storici e politici, che ha combattuto da volontario nella Guerra Civile Spagnola. Il legame tra loro sarà evidente anche in molte delle sue opere.
L’anno della svolta nella sua carriera sarà il 2010, quando decide di trasferirsi nella capitale e in cui diventerà sempre più popolare. Risale infatti a quel periodo l’inizio della sua collaborazione con Rado Rai3, dove si occupa proprio di poesia. In questo frangente ha la possibilità anche di mettersi in luce nella veste inedita di “scopritrice di talenti”: all’emittente, infatti si rivolgono diversi aspiranti poeti che vogliono conoscere un parere sulle proprie capacità di scrittura. La collaborazione con la Rai l’ha portata a collaborare a Unomattina Poesia, Rai Cultura e Cult Book. In veste di giornalista ha invece scritto per “Il Manifesto” con la rivista “Poesia”. Da tempo è una delle firme del “Corriere della Sera”, dove scrive per ” La 27a ora” e per il supplemento “7”.
Il suo ultimo romanzo, “Splendi come vita“, è stato pubblicato recentemente: è il racconto del rapporto tormentato che si instaura tra una madre adottiva e sua figlia, un racconto in gran parte autobiografico.
Il dramma vissuto da bambina
La scrittrice è sempre stata particolarmente attenta a proteggere la sua vita privata e continua a farlo tuttora. Non tutti sanno che quando era solo una bambina ha vissuto un dolore che l’ha inevitabilmente segnata. Maria Grazia è stata infatti abbandonata dalla mamma, che era stata costretta a sposare un uomo che non amava. Ma non è finita qui: quando lei aveva solo otto mesi la donna si è tolta la vita.
Nemmeno il rapporto con quella che è diventata poi la sua seconda mamma è stato però idilliaco. Quando la Calandrone aveva 11 anni si è trovata infatti ad affrontare anche la scomparsa del padre. Questa nuova tragedia ha segnato il rapporto con la madre adottiva, che finiva per sfogare su di lei ogni frustrazione. Da quanto trapela, ora i rapporti tra le due donne sembra siano migliorati.