Fabio Concato (nome d’arte di Fabio Bruno Ernani Piccaluga) è nato a Milano il 31 maggio 1953, è un artista a 360 gradi, noto non solo come interprete ma anche come autore di brani che continuano a essere amatissimi nonostante il trascorrere del tempo. La scelta di dedicare la sua vita alla musica è stata quasi naturale. I nonni, infatti, erano cantanti lirici, mentre il papà, Gigi, era un musicista jazz.
La carriera di Fabio Concato: i successi più importanti
Fabio Concato a soli 21 anni decide di formare un gruppo insieme a due amici, conosciuto come “I Mormoranti”. In quel periodo, però, lui sembra essere intenzionato a svolgere un ruolo meno visibile: lui, infatti, si dedica alla scrittura dei testi e della musica. L’occasione per emergere non tarderà però ad arrivare: i tre giovani, infatti, si esibiscono in diversi locali situati nel capoluogo lombardo e vengono avvicinati da un produttore, colpito dalla profondità dei loro brani.
Nel 1977 arriverà così il suo primo album; tra le canzoni presenti spicca: “A Dean Martin”, che diventerà in breve tempo popolare, una ballata spiritosa e ironica, che è ancora oggi uno dei punti di forza del suo repertorio. Il disco rappresenterà un vero trampolino di lancio: da lì infatti arriveranno brani amatissimi quali “Ti ricordo ancora”, “Sexy Tango”, “Rosalina”, “Fiore di Maggio”, “Ciao Ninìn” (con cui ha partecipato al Festival di Sanremo), giusto per citarne alcuni.
E’ ora in arrivo il suo doppio cd, “Musico Ambulante”, che comprende 22 tra i suoi successi più noti, oltre a un inedito “L’umarell”. Non mancano “Domenica bestiale”, “Rosalina”, “Fiore di maggio” “Sexy tango” e “Guido Piano”. L’artista è stato inevitabilmente costretto a effettuare una selezione: “E’ stato doloroso fare delle rinunce. Quante canzoni a me care sono rimaste fuori – ha raccontato -. Dovevo stare dentro con i tempi, ma mi è parsa una cosa bellina metterci alcuni miei brani storici chitarra e voce”.
In attesa di poterla ascoltare, il cantante ha voluto descrivere meglio i temi toccati con il suo nuovo brano: “Tempo fa un amico mi ha regalato una statuina di un umarell. La tengo nel mio studio, sul leggio di una tastiera e mi osserva quando canto. Qualche settimana fa sembrava che volesse chiedermi che cosa stessi facendo per il dramma che stiamo vivendo, in che modo mi stessi adoperando per questa emergenza. Ma cosa dovrei fare in quarantena? Mi sono chiesto guardandolo. Ho cercato di dare il mio contributo come autore, senza alcuna retorica, con un pizzico di ironia e molto cuore”.
Il grande amore per Elisabetta
Concato è sposato dal 1980 con Elisabetta Pesarese, che lo ha reso padre di Carlotta, a cui ha voluto dedicare uno dei suoi brani più celebri, “Fiore di maggio”.
Il cantante ha pù volte ribadito di essere ancora innamoratissimo della moglie, che considera quasi una sua musa. Il loro primo incontro, infatti, è stato la fonte di ispirazione per “Domenica bestiale“, pubblicata due anni dopo le nozze.
“Conoscere lei è stato un vero miracolo – ha raccontato l’artista in un’intervista a Stpalus.it -. Non parlo solo della mia vita privata, ma anche della mia carriera, perché è stato grazie a ‘Domenica bestiale, ispiratami dal sentimento che ho subito provato per lei, che ho acquistato una certa fama. Alle volte, ripensando al passato, credo che senza quel fatidico incontro, non dico che avrei cambiato mestiere, ma sarebbe stato molto più difficile emergere“.
Non è un caso, infatti, che l’amore sia il tema principale di gran parte delle sue canzoni: “E’ tutto ciò che mi fa vivere – ha sottolineato -. Scrivere musica, vivere il rapporto con le persone, con il prossimo“.