David di Donatello 2020, vince “Il traditore” di Bellocchio

Per forza di cose, l’edizione 2020 dei David di Donatello non è stata come le altre. Il lockdown ha costretto i protagonisti del grande cinema italiano a partecipare virtualmente all’evento e ha impedito a Sergio Mattarella di incontrare di persona i candidati. Le circostanze hanno costretto il presidente della Repubblica a salutarli con una lettera, che è stata letta all’inizio della serata dal conduttore Carlo Conti. Nella missiva, Mattarella ha spiegato che in questo momento il cinema italiano è uno dei settori “più penalizzati dall’emergenza” e ha auspicato “un’esplosione di creatività come è stato il neorealismo dopo la seconda guerra mondiale”. Durante la cerimonia è intervenuto anche il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, che ha dichiarato: “Lunedì incontrerò il mondo del cinema e insieme stabiliremo come e quando riaprire le sale e i set. Quest’anno le piazze possono diventare grandi arene”.

Pioggia di premi per “Il traditore” di Bellocchio

Il premio più ambito, quello per il miglior film, è stato vinto da “Il traditore” di Marco Bellocchio. La pellicola è stata premiata anche con altre cinque statuette: miglior regia, miglior sceneggiatura originale, miglior montaggio, miglior attore protagonista (Pierfrancesco Favino) e miglior attore non protagonista (Luigi Lo Cascio). Bellocchio ha voluto dedicare un pensiero “al cinema italiano che ora è così in grande difficoltà auguro che si possa ricominciare a lavorare. Sono contento per me, ma anche per tutti quelli che mi hanno aiutato a fare questo film. Ho 80 anni, ma spero per un po’ di anni di continuare a fare film che mi entusiasmano”.

Gli altri vincitori del David di Donatello

Valeria Golino è stata premiata come miglior attrice non protagonista per la sua performance nel film “5 è il numero perfetto” di Igor Tuveri. Il David per la miglior fotografia è stato assegnato a Daniele Ciprì per il lavoro svolto su “Il primo re” di Matteo Rover. La pellicola si è aggiudicata anche le statuette per la miglior produzione e il miglior suono. “Pinocchio” di Matteo Garrone ha ricevuto ben cinque premi: miglior scenografia (a Dimitri Capuani), miglior trucco (a Dalia Colli e Mark Coulier), migliori costumi (a Massimo Cantini Parrini), migliori acconciature (a Francesco Pegoretti) e migliori effetti speciali (a Theo Demeris e Rodolfo Migliari). Il David per il miglior musicista è stato vinto dall’Orchestra di Piazza Vittpri, che ha composto la colonna sonora de “Il Flauto Magico di Piazza Vittorio” di Gianfranco Cabiddu. “Martin Eden” di Maurizio Brauci e Pietro Marcello, è stato premiato con la statuetta per la miglior sceneggiatura non originale, mentre “Selfie” di Agostino Ferrente ha vinto il premio come miglior documentario. Jasmine Trinca ha ricevuto il David per la miglior attrice protagonista per il film “La dea fortuna”, che ha ricevuto anche un riconoscimento per la canzone “Che vita meravigliosa” di Diodato. Infine, Phaim Bhuiyan è stato premiato come miglior regista di opera prima per la pellicola “Bangla”.

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