Chi era il regista Citto Maselli, deceduto a 92 anni

È lutto nel mondo del cinema. Si è spento all’età di 92 anni il regista Francesco Maselli, noto per film che hanno scritto la storia del cinema italiano, come Il sospetto con Gian Maria Volonté (1975), La donna del giorno (1956), Gli indifferenti (del 1964) tratto dall’omonimo romanzo di Alberto Moravia) e I delfini (1960). A dare la notizia della sua scomparsa è stato Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea. “Con grande dolore debbo comunicare la notizia della morte, avvenuta poco fa, del compagno Citto Maselli. L’ho appena appreso dalla moglie, Stefania Brai, che gli è sempre stata vicina e a cui va l’abbraccio solidale di tutte le compagne e i compagni del Partito“, ha riferito Acerbo.

Francesco Maselli
Foto | Ansa

Chi era Citto Maselli

Noto nell’ambiente cinematografico come “Citto”, Maselli, nato a Roma il 9 dicembre 1930, era tra i maggiori registi italiani ed ebbe importanti collaborazioni con altri grandi registi della Penisola, come Michelangelo Antonioni e Luchino Visconti.
A soli 14 anni, in piena occupazione nazista, partecipò alla resistenza. Abbandonò poi gli studi al liceo per iscriversi al Centro Sperimentale di Cinematografia, dove si diplomò nel 1949, iniziando la propria carriera come assistente di Antonioni, Chiarini e Visconti. Dopo aver diretto nel ’49 il suo primo documentario Bagnaia paese italiano, esordì a ventitré anni con il suo primo film con Cesare Zavattini: Storia di Caterina, un episodio di Amori in città. Nel 1955, girò il suo primo lungometraggio Gli sbandati, promettente film neorealista sulla Seconda Guerra Mondiale. Presentato al Festival di Venezia, ottenne la menzione speciale della giuria.
Oltre al cinema, per lui si aprirono poi anche le porte della lirica. Diresse al Teatro La Fenice uno storico “Trovatore” di Giuseppe Verdi. Firmò poi la sceneggiatura de “La donna del giorno”, seguito da “I delfini” del 1960, fino a un capolavoro come “Gli indifferenti” (1964) dal romanzo di Alberto Moravia.

Francesco Maselli
Foto | Ansa

Carriera

Nel ’68, Masselli accettò la proposta di Franco Cristaldi per un giallo ironico – Fai in fretta ad uccidermi… ho freddo con Monica Vitti e Jean Sorel – e poi per la commedia Ruba al prossimo tuo con Claudia Cardinale e Rock Hudson. Partecipò poi alle contestazioni delle istituzioni e della Biennale di Venezia nel 1969 e si gettò a capofitto nella militanza politica, mettendo la sua firma sul rivoluzionario statuto della “nuova” Biennale e firmando il film politico Lettera aperta a un giornale della sera nel 1970. Nel 1975 girò uno dei suoi film migliori e più complessi “Il sospetto di Francesco Maselli”. Nel 1986 ottenne il premio speciale della giuria a Venezia per un moderno film neorealista, Storia d’amore con Valeria Golino. Arrivarono poi Codive privato (1988), L’alba (1990) e Il segreto (1990) e Cronache dal terzo millennio (1996). Nell’ultimo periodo tornò ad un cinema più dichiaratamente ideologico e sociale tra il televisivo I compagni (1999), il documentario Civico Zero (2007) e il profetico Ombre rosse (2009).

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